Sabato la catena umana bis per dire no alla nave Snam

Denise Giusto
L’obiettivo è raggiungere le 20 mila persone e disporsi in tutto il litorale savonese, da Varazze a Finale Ligure. Sabato torna la catena umana contro il rigassificatore: dalle 16,45, nelle spiagge del comprensorio savonese, si terrà una nuova manifestazione contro il posizionamento della nave Italis Lng di fronte a Savona-Vado. Mani unite e piedi nella sabbia, i manifestanti si disporranno lungo la riva, come a “proteggere” lo specchio d’acqua alle proprie spalle.
Dopo il successo dello scorso anno, torna dunque la seconda edizione della catena umana contro il rigassificatore: l’annuncio dell’iniziativa era stato dato lo scorso 2 luglio, in piazza Sisto IV, durante una protesta con la partecipazione di Greenpeace.
Tante le motivazioni del loro “no” al rigassificatore e di questa nuova manifestazione, già ribadite in diverse occasioni: innanzitutto, il fatto che si tratti di «una nave pensata per un’ubicazione protetta (nel porto a Piombino, dietro una diga a Ravenna) che sarebbe invece posizionata in mare aperto a Savona: una mareggiata come quella del 2018 provocherebbe una catastrofe immane», dichiara il gruppo No al rigassificatore a Vado-Savona. Poi, c’è il discorso legato al turismo, vitale per la provincia di Savona: «In altri luoghi c’è una fascia di rispetto con divieto di balneazione a tre chilometri dalla costa; la distanza della Italis Lng dalla spiaggia di Savona sarà di 2,9 chilometri: ci sarà un futuro per la spiaggia, per i bagni, per gli hotel?» si domandano.
Poi c’è il tema dell’ecosistema marino: il Coordinamento no rigassificatore parla di «distruzione dei coralli, inquinamento acustico e dell’aria». C’è poi la questione del gasdotto a terra: il Coordinamento sottolinea il rischio di «distruzione di terreni e la costruzione di un grande impianto a Quiliano: non parliamo di un piccolo gasdotto. Quiliano avrà una centrale enorme accanto a case abitate». «Il consumo di gas in Italia scende e le fonti esistenti coprono la domanda interna – continua – . Il gnl è per le grandi navi e come “piano b” dei tedeschi. Tutta l’Europa fa la transizione energetica» concludono dal Comitato. All’iniziativa parteciperanno i comitati liguri di Genova, La Spezia e Imperia del gruppo “Fermiamo il mostro”.—