Inchiesta, elezioni e rigassificatore centrodestra sempre più sulle spine

Il retroscena
Mario De Fazio
Genova
L’attesa, nel centrodestra ligure, sta assumendo sempre di più le fattezze di un’escatologica corsa contro il tempo. Con un orizzonte che si chiarifica ogni giorno in maniera più nitida, disegnando i contorni di elezioni anticipate che pochi vorrebbero ma che in tantissimi danno come sempre più imminenti. E, nel frattempo, i fermenti in maggioranza rischiano di deflagrare in Regione.
La mina più “pericolosa”, in questo senso, è la vicenda del rigassificatore. Il trasferimento della nave ex Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure, battaglia che in passato si intestò il presidente Giovanni Toti e su cui, di recente, ampie porzioni del centrodestra hanno innescato un’evidente retromarcia. Elemento, quest’ultimo, che ha fatto infuriare il governatore sospeso e agli arresti domiciliari, tanto da affidare al fedelissimo Giacomo Giampedrone un messaggio agli alleati dal sapore ultimativo: se si cambia linea politica, ad esempio su questioni come il rigassificatore, le dimissioni diventano inevitabili.
Non a caso, nella seduta di oggi del Consiglio regionale, il centrosinistra proverà a stanare la maggioranza proprio sull’argomento divenuto emblematico della nuova stagione ormai alle porte, in cui lo strabismo politico impone di guardare con un occhio gli equilibri politici e con l’altro l’imminente campagna elettorale. Il centrosinistra ha pronto un ordine del giorno in cui, con mossa studiata, si proverà a portare a casa il risultato di impegnare l’assise di via Fieschi su una posizione di contrarietà al trasloco dell’impianto.
Un testo condiviso da tutti i dodici consiglieri (non senza qualche piccola frizione, perché la prospettiva del voto agita a tutte le latitudini) ma che ha come primo firmatario il consigliere regionale del Pd, Roberto Arboscello. Nel testo, dopo aver ricapitolato le tappe della vicenda, sono state inserite ampie citazioni di esponenti del centrodestra che si sono schierati contro il rigassificatore: come ad esempio il presidente ad interim Alessandro Piana, «che al termine dell’incontro con i rappresentanti dei comuni del savonese ha dichiarato che il parere politico della Regione Liguria è contrario». Ma nel testo si riportano anche le dichiarazioni di contrarietà di un altro assessore, Alessio Piana, e le parole adoperate con Il Secolo XIX sia dal forzista Angelo Vaccarezza secondo cui «il percorso per il trasferimento del rigassificatore a Savona-Vado sarebbe stato gestito con troppa arroganza», e dal capogruppo leghista Stefano Mai, che «mostra le stesse perplessità sul progetto espresse dalla Lega locale e regionale».
L’obiettivo è evidente. «Con la discussione in aula dell’odg sul rigassificatore scopriremo se la maggioranza, votando il no al trasferimento, sconfesserà colui che è stato il grande manovratore in cerca del terzo mandato, Toti, oppure se il presidente facente funzione Piana è solo un passacarte e la linea politica si decide ad Ameglia – affonda Arboscello – Una cosa però è certa: alle parole spese da Piana, Vaccarezza e Mai devono seguire i fatti. Non ci sono più alibi: non votarlo o tergiversare non farebbe altro che far perdere ulteriore credibilità a chi già oggi ne ha poca».
Sul fronte centrodestra, invece, stamattina è prevista una riunione di maggioranza prima che inizi il Consiglio regionale. Si tenterà di concordare una linea comune, ma c’è già chi è pronto a raccogliere la sfida delle opposizioni. «Presenterò anch’io un ordine del giorno sul rigassificatore, scritto in maniera più accurata – tuona Vaccarezza – Il Pd non è in buona fede: i punti in comune ci sarebbero, ma presentare un ordine del giorno senza condividerlo è irrispettoso: il loro atto non lo firmerei neanche se ci fosse scritto “viva la Sampdoria”». Il derby elettorale, d’altronde, si avvicina.
