Covid: aumentano i casi ospedali, si corre ai ripari

Luisa Barberis
Aumentano ancora i casi di Covid. Mentre fuori ci sono 30 gradi e il periodo è quello delle vacanze e dei tuffi in mare, sono sempre più i savonesi costretti a letto o, almeno, a prendersi cura di se stessi per via di febbre, mal di gola e forte raffreddore. 
Riecco comparire i sintomi del Covid che, nel cuore di luglio, è tornato, se non a correre, almeno a farsi sentire con insistenza. Nell’ultima settimana in Liguria i casi sono aumentati, passando dai 212 positivi del 10 luglio ai 367 di ieri, sfiorando i 9 mila contagi in Italia. 
Ma sono molti gli esperti nel settore della sanità a temere che i dati possano essere ampiamente sottostimati. 
Nel Savonese, ad avere il polso della situazione sono soprattutto i medici di famiglia. «Abbiamo iniziato a rivedere positività e primi casi di Covid dopo mesi di assenza del virus – spiega Giuseppe Noberasco, medico di famiglia a Varazze, oltre che responsabile della Fimmg savonese –. Non parliamo di allarme, né tantomeno la situazione può essere paragonata a quella del passato». «Il Covid oggi si mostra con sintomi lievi, simili a quelli di un’influenza – continua – ma ho avuto pazienti che avevano il tampone in casa e, facendolo, il test ha confermato che si tratta del virus». 
La percezione che il Covid abbia rialzato la testa è diffusa anche tra i farmacisti: «I casi sono decisamente in aumento – conferma il presidente dell’Ordine, Giovanni Zorgno –. In molti sono tornati ad acquistare i tamponi, ma il dato è sicuramente sottostimato, visto che, non essendoci più l’obbligo di isolamento, c’è chi non effettua l’auto test». 
Il discorso cambia nei pazienti fragili, per i quali serve sempre attenzione. 
In aumento in Italia è anche l’occupazione dei posti letto in area medica, passati dall’1, 6% della scorsa settimana all’1, 9% degli ultimi 7 giorni, con 1. 183 ricoverati. Nel Savonese sono cinque al momento le persone curate nel reparto di Malattie infettive del San Paolo, dove i posti in area Covid sono sei. Asl è comunque pronta a riallestire le cosiddette “stanze bolla” per gli isolamenti in caso di necessità. 
Il piano prevede che: «Una volta occupati tutti i posti letto in Malattie infettive, i pazienti asintomatici o paucisintomatici (con pochissimi sintomi, ndr.) vengano accolti ogni qual volta possibile nel reparto di degenza più appropriato con la patologia che ha determinato il ricovero in ospedale con un isolamento in stanza singola o, in presenza di più casi, insieme ad altre persone positive».