Spot elettorali 2022, nuovi guai per Toti Più vicina l’ipotesi del processo immediato

Marco Fagandini
Tommaso Fregatti
Genova
Nel giorno in cui il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ora sospeso dalla carica, non risponde alle domande del giudice dopo aver ricevuto la seconda ordinanza cautelare, a parlare sono le nuove accuse che, ora dopo ora, vengono meglio cristallizzate dagli inquirenti. Toti e Maurizio Rossi, ex senatore, responsabile della società Programmazioni Televisive spa (Ptv) ed editore dell’emittente locale Primocanale, sono indagati per finanziamento illecito anche per quanto riguarda la campagna elettorale per le politiche del 2022. Nel mentre, la Procura sta valutando se richiedere il processo immediato per Toti, l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e l’ex capo del porto genovese Paolo Emilio Signorini. Tutti accusati di corruzione e ai domiciliari (Signorini è uscito dal carcere lunedì).
Le pubblicità nel mirino
Come riferisce anche la gip Paola Faggioni nell’ultima ordinanza che, giovedì, ha disposto nuovi arresti domiciliari per il presidente ligure, il nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza ha ricostruito come Rossi avrebbe di fatto regalato alla lista “Noi moderati – Italia al centro con Toti”, i cui esponenti erano candidati alle politiche, più di 1.500 spot elettorali sul maxi schermo gestito da Ptv spa e che sovrasta la sede di Primocanale. A fronte di un contratto stipulato con il Comitato Giovanni Toti Liguria per soli 30 passaggi di una clip, per un totale di 450 euro. Mentre il valore complessivo degli spot trasmessi sul maxischermo – 1.598 per la precisione – per chi indaga è stato di 24.420 euro. Chi ha pagato quei 23.970 euro mancanti?
Le ipotesi su cui lavorano gli investigatori, sono di fatto due: o qualcuno ha pagato i passaggi in più, com’è accusato di aver fatto l’ex manager di Esselunga Francesco Moncada per le comunali del 2022, oppure sono stati un regalo dello stesso Rossi a Toti. E quindi l’editore avrebbe violato la legge, erogando un finanziamento sotto forma di spot «senza alcuna delibera da parte dell’organo sociale competente, senza una regolare iscrizione a bilancio e senza procedere ad alcuna dichiarazione congiunta» con lo stesso Toti, da inviare poi alla Camera dei deputati, come scrive Faggioni nell’ordinanza. Fondi, quindi, «occulti», spiega la magistrata. I finanzieri stanno cercando di comprendere se vi siano altri contratti collegati a questa partita, come ritengono sia accaduto per Esselunga alle comunali 2022. Oppure se, come ipotizza la giudice sulla scorta di quanto raccolto sinora dai militari, a sovvenzionare la lista di Toti sia stato in quell’occasione direttamente Rossi.
In Cassazione senza Riesame
La nuova ordinanza è relativa all’accusa di finanziamento illecito, che per chi indaga è alla base dell’episodio corruttivo che riguarda l’apertura di nuovi punti vendita Esselunga a Sestri Ponente e Savona. Sono indagati rispetto a questa tranche Toti, Rossi, l’ex capo di gabinetto della giunta regionale Matteo Cozzani e l’ex manager di Esselunga Francesco Moncada (gli ultimi due si sono dimessi dalle loro cariche).
L’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha depositato ieri il ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame di non revocare i domiciliari cui è sottoposto dal 7 maggio il presidente regionale. Per quanto riguarda l’ultima ordinanza invece, è molto probabile, ha spiegato il legale, che non vi sia il passaggio al Riesame, ma un ricorso direttamente alla Corte suprema. Savi, ieri, ha rivendicato le prerogative della difesa, spiegando che «in questa fase i diritti dell’indagato sono importanti ma non tantissimi. Non chiederemo di essere sentiti dai pm, Toti ha già parlato».
I requisiti per il rito immediato
Crescono le possibilità che i pm decidano di chiedere il giudizio immediato per Toti, Aldo Spinelli e Signorini per l’accusa di corruzione per le concessioni in porto del Terminal Rinfuse e di Calata Concenter, per la spiaggia di Punta dell’Olmo, tra Varazze e Celle Ligure, che Spinelli voleva ad uso privato per collegarla al proprio complesso residenziale e per l’apertura del nuovo supermercato Esselunga a Sestri Ponente.
Per chiedere l’immediato, si devono attendere i dieci giorni di tempo che Toti ha per contestare la nuova ordinanza al Riesame. Dovesse farlo, l’ipotesi immediato si allontanerebbe, come prevede la norma. Insomma, ai primi di agosto la richiesta potrebbe partire. A quel punto il gip fisserebbe la prima udienza saltando la fase dell’udienza preliminare. La prima seduta potrebbe essere a novembre.
Il via libera della giudice
In stand by dopo la tempesta della seconda ordinanza di custodia, ieri gli incontri politici chiesti da Toti sono stati nuovamente autorizzati (di persona). Ieri non è stato possibile confermare quello con il leader della Lega Matteo Salvini. E oggi non ci sarà l’incontro con l’assessore regionale Marco Scajola. Verrà stilato un nuovo calendario. Che oltre a questi due esponenti includerà, come autorizzato dalla giudice, anche il vice ministro della Lega Edoardo Rixi e il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco.
La replica dell’Anm a Nordio
«Il ministro della Giustizia non perde occasione per mostrare quanto sia poco interessato a tutelare nei fatti l’indipendenza della magistratura e la credibilità dell’istituzione giudiziaria», ha fatto sapere l’Associazione nazionale magistrati in risposta alle frasi del Guardasigilli che durante un question time aveva detto di «non aver capito nulla» del testo del provvedimento che rigettava la richiesta di revoca dei domiciliari a Toti. «Non v’è spazio nella nostra democrazia – precisano nella nota – per pretese di impunità per quanti hanno ricevuto un mandato elettorale, perché anche la sovranità popolare, di cui gli eletti sono espressione, incontra limiti, quelli posti in Costituzione». —
