Appena intitolata Malpensa a Silvio Berlusconi, un aereo ha rischiato di schiantarsi. Strano: mica l’hanno intitolata a Salvini.
L’aereo ha avuto difficoltà nel decollo ma poi è comunque riuscito a ergersi. Avrà preso una pilloletta.
Salvini risponde a chi l’accusa di aver intitolato Malpensa a Silvio prima del tempo previsto dalla legge: “Politicamente, io e Meloni l’avevamo ammazzato da almeno dieci anni”.
Per celebrare al meglio la ratio del nuovo nome, alle insegne dei gate verrà fatto precedere il suffisso “Ca”.
Salvini smentisce l’ipotesi di interessi personali per la nuova legge sull’abuso d’ufficio: “Ma se non ci vado mai”.
Stanziato un fondo per sostenere le spese legale degli agenti accusati di violenza: “È il taser che traccia il solco, ma è l’avvocato che lo difende”.
Divertente il paradosso che qualcuno torturato dagli agenti possa pagare con le sue tasse le spese processuali a quello che l’ha pestato. Ma ormai siamo così, sospesi tra Buda e Pest.
Proseguono le performance di mimica infastidita che Giorgia Meloni sfoggia nei consessi internazionali. Ieri, alla Nato. Da “Faccetta nera” a “Faccetta buffa” è stato un attimo.
Continua il pressing sui Biden per il ritiro. Ieri, Obama gli avrebbe scritto un messaggio su Whatsapp: “#stayseren”.
Secondo un sondaggio, solo il 24% degli americani pensa che Biden debba continuare la corsa. La maggioranza, però, aggiunge: “Contro un muro”.
Dopo aver reintrodotto il diario cartaceo e vietato il cellulare a scopo didattico, il ministro Valditara sarebbe pronto ad alcune altre iniziative retrograde, ottuse, ideologiche, inutili: già opzionata una fornitura di ceci crudi su cui mettere in ginocchio i bambini disobbedienti.
Resta invece virtuale la carta igienica nei bagni.
Bozzoli, le prime parole dopo l’arresto: “Pretendo almeno che mi si intesti uno stazionamento dei taxi”.
*Nel senso di vivere la vita estraniandosi dalle piccole beghe, librandoci in volo sulle piccole miserie quotidiane