Ancora guai giudiziari per Santanchè L’accusa è falso in bilancio per Visibilia

MONICA SERRA
ANDREA SIRAVO
MILANO
La procura di Milano chiede per la seconda volta di mandare a processo la ministra del Turismo Daniela Santanchè. 
Dopo l’istanza per la presunta truffa aggravata all’Inps sulla indebita percezione della cassa integrazione Covid a zero ore per 13 dipendenti di Visibilia Editore e Concessionaria, arriva quella analoga per una serie di false comunicazioni sociali delle società Visibilia Editore, quotata a Piazza Affari, che la senatrice di Fratelli d’Italia avrebbe commesso, a vario titolo, con altri 16 co-imputati dal 2016 al 2022. Per la prima richiesta di processo la gup Tiziana Gueli ha già fissati l’udienza preliminare, il 9 ottobre 2024. Nei prossimi giorni un altro giudice individuerà sul calendario la data per la seconda. 
Dallo scorso 12 aprile quando la procuratrice aggiunta Laura Pedio e i sostituti Marina Gravina e Luigi Luzi le fecero notificare l’avviso di chiusura delle indagini, Santanchè, tramite i suoi legali, non ha chiesto di essere interrogata né ha depositato una memoria difensiva. Una strategia legittima che però non ha mutato l’orientamento degli inquirenti. Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf milanese hanno evidenziato nelle società la «sistematica incapacità del complesso aziendale di produrre reddito».
Da qui sarebbe emersa la necessità per gli ex amministratori, tra cui la stessa Santanchè, di «proseguire l’attività, nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente “conservativa”» dell’impresa. 
Con lei compariranno in udienza preliminare anche l’attuale compagno Dimitri Kunz D’Asburgo Lorena, l’ex Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, oltre alle società coinvolte in base alla legge sulla responsabilità degli enti: la quotata, la srl e Visibilia in liquidazione. 
Per gli ulteriori guai giudiziari non sono mancate le reazioni politiche con l’opposizione che chiede alla premier Giorgia Meloni di far dimettere la ministra indagata. «Ed ora basta! C’è un numero minimo di processi penali che convincano la presidente Meloni a chiedere le dimissioni della ministra Santanchè?», si chiede Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria Pd . «La ministra Santanchè metta le ali ma dal Governo. Necessarie dimissioni immediate, non può fare la ministra», le fa eco il deputato Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e sinistra. —