È ora che i nodi vengano al pettine.
Anzi è ora di guardare con attenzione i nodi che vennero al pettine tanto tempo fa.
Rendersi conto dei problemi, analizzarli, provare a risolverli: è lo scopo di chiunque, ciascuno secondo il proprio ruolo e secondo le proprie responsabilità.

Nel Movimento 5 Stelle i mal di pancia furono evidenti dalla caduta del governo Conte 2, addirittura i primi sintomi erano già sotto gli occhi di tutti al termine del Conte 1 (ricordate l’endorsement bugiardo di Renzi?).
Il dualismo Conte-Grillo da allora rappresenta un dilemma irrisolto, una malattia diagnosticata che si può e non si vuole guarire.
Il fondatore (ex leader) e il leader (ex Presidente del Consiglio) sono antipodici, non hanno nulla in comune, insieme non rappresentano gli italiani, votanti e non votanti.

Beppe Grillo fonda il Movimento 5 Stelle nel 2009, lo fa crescere.
Esaurisce il suo ruolo con i Vaffa Day; da allora furono gli attivisti a ricoprire una parte essenziale nei successi elettorali che ne sono seguiti.
Giuseppe Conte è a capo del Movimento dall’agosto 2021.
Precedentemente ha guidato il Governo per due anni e otto mesi, con due coinquilini equamente ingombranti: prima con Matteo Salvini, un uomo difficile da condividere anche quando legge l’elenco telefonico; poi con il Covid, che Conte riuscì a controllare, primo in Europa (ricordate?).
A Giuseppi mal gliene incolse quando guadagnò per l’Italia il Recovery Fund.
Da quel giorno il grillino Draghi (l’Uomo che Aveva le Occhiaie senza Aver Mai Lavorato) fu chiamato al potere dal Potere per gestire quel ben di Dio, 209 miliardi del PNRR.
Dal 22 ottobre 2022 questo compito spetterà a Giorgia Meloni, in continuità con la precedente gestione.

L’ennesima tornata elettorale. che in queste ore si è conclusa tra i ragionamenti dei politici e degli opinionisti, rappresenta un’ulteriore sveglia al mondo Contiano.
Occorre operare la scelta, subito anche se è già tardi.
Occorre agire affinché la “sindrome del Marchese del Grillo” non muti in “sindrome del Conte del Grillo”.
E questa sarebbe la vera fine.

iltempodellasemina #ilcontedelgrillo