Ellera, ha spento i fornelli l’antica trattoria del Molino

Si è chiusa un’epoca, se ne apre un’altra. Sabato sera i titolari della trattoria del Molino di Ellera hanno spento i fornelli della cucina per l’ultima volta, dopo 68 anni di storia. Ma ora la famiglia Rossello ha già in cantiere un nuovo progetto, volto ad agevolare la frazione ed il comprensorio. Sfruttando le opportunità offerte dai finanziamenti dell’Unione Europea attraverso il Pnrr, sta nascendo una comunità energetica che punta ad abbracciare Ellera, Stella e Albisola Superiore. 
Il progetto prevede la realizzazione di impianti per generare energia rinnovabile, riducendo i costi delle bollette e gli sprechi, sfruttando risorse energetiche ambientalmente sostenibili e a prezzi competitivi. Proprio l’altra sera, in occasione di un incontro con gli abitanti della frazione, sono stati presentati i primi piani. 
«Per unirsi a noi, per mantenere viva la memoria della Trattoria del Molino dedicandole questa iniziativa, basta portare una bolletta al ristorante o inviarla al numero 389.013.4711 oppure via e-mail all’indirizzo stella@landlele.com». Si può aderire facendo un bonifico di 45 euro per un impianto tipo da tre kilowatt, moltiplicando l’importo in caso di potenze superiori. Secondo le previsioni, una volta che la comunità energetica sarà attivata e a regime, si potrebbe arrivare risparmiare fino all’80% dei costi della bolletta. I Rossello hanno quindi chiuso il ristorante, ma vogliono continuare a vivere e ad aiutare la loro frazione. La trattoria era stata inaugurata nel 1956 da Teresa e Vittorio Rossello, poi il locale è stato rilevato e portato avanti dal figlio Giovanni con la moglie Silvia. 
«La nostra famiglia aveva il mulino, la cui origini risalgono al 1500 – ha spiegato Giovanni Rossello annunciando la cessazione dell’attività di ristorazione -. A mio padre Vittorio venne consigliato di fare un lavoro meno pesante per problemi di salute, così venne aperta la trattoria. Fu un’idea straordinaria. Durante gli anni la trattoria ha fatto breccia nel cuore di tante persone, siamo sempre andati avanti con le ricette tradizionali all’antica, come mia mamma ha insegnato a me e mia moglie». Dalla pasta fresca fatta in casa ai più famosi pansoti con la sala di noci o i ravioli “aù tuccù”, tutto accompagnato dal vino che i Rossello producono direttamente. «Dopo tanti anni abbiamo deciso di fermarci, con un po’ di nostalgia e gratitudine per le tante affezionati clienti che hanno chiamato per salutarci». —
g. v.