IL DOSSIER

irene famà
ROMA
Dal Senato arriva il primo via libera al premierato. Ecco cosa prevede il testo della «madre di tutte le riforme» voluta da Giorgia Meloni.
L’elezione del premier
Il presidente del Consiglio, eletto a suffragio universale e diretto, resta in carica per cinque anni. La sua elezione sarà contestuale con quella delle Camere.
Limite dei due mandati
Il premier non potrà essere rieletto dopo due mandati consecutivi. Che potranno diventare tre se nelle precedenti legislature ha ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi.
Nomina e revoca dei ministri
«Il presidente della Repubblica conferisce al presidente del Consiglio eletto l’incarico di formare il Governo; nomina e revoca, su proposta di questo, i ministri». Nell’attuale Costituzione non c’è il potere di revoca dei ministri.
Aboliti i senatori a vita
È abrogato il potere del presidente della Repubblica di nominare senatori a vita. Gli attuali restano in carica. In seguito, saranno senatori a vita solo i presidenti emeriti della Repubblica.
Gli italiani all’estero
Resta da risolvere la questione del voto dei circa cinque milioni di italiani all’estero che varrebbe come quello dei cittadini che vivono in Italia; compresa l’ipotesi che il loro voto possa capovolgere l’esito del voto espresso dagli italiani residenti in Italia. Tuttavia, in Costituzione a loro viene attribuito solo un «diritto di tribuna» visto che pur essendo il 10% del corpo elettorale esprimono solo 8 deputati e 4 senatori. È uno dei nodi sottolineato da diversi costituzionalisti e dal Servizio studi del Senato e che la ministra Casellati ha detto che scioglierà solo nella legge elettorale.
Crisi di governo
La riforma prevede tre casi di soluzione delle crisi di governo. Primo: se viene revocata la fiducia al presidente del Consiglio, il Capo dello Stato scioglie le Camere e si torna alle urne. Secondo: se il presidente del Consiglio si dimette, previa comunicazione parlamentare, entro 7 giorni può proporre lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone. Terzo: il premier, su sua decisione, può essere sostituito solo una volta nella legislatura da un parlamentare di maggioranza. Un modo per evitare governi tecnici e di larghe intese o i cosiddetti ribaltoni.
Semestre bianco
Quando lo scioglimento è richiesto dal premier sfiduciato o dimissionario, il Capo dello Stato può sciogliere le Camere anche nel semestre bianco, ovvero negli ultimi sei mesi del suo mandato.
Elezione capo dello Stato
Per eleggere il capo dello Stato occorre il quorum dei due terzi dei grandi elettori non più nei primi tre scrutini, bensì nei primi sei.
La controfirma
È abolita la controfirma del governo in una serie di atti del presidente della Repubblica: nomina del presidente del Consiglio, la nomina dei giudici della Corte Costituzionale, la concessione della grazia e la commutazione delle pene, il decreto di indizione delle elezioni e dei referendum, i messaggi al Parlamento e il rinvio delle leggi alle Camere. —