Francesco Silvestri “Dialogo con Schlein e Fratoianni ma non rinunciamo ai nostri temi”

luca monticelli
roma
Nei giorni di tormento del Movimento 5 stelle, in cui Giuseppe Conte e Beppe Grillo cercano un compromesso, il presidente dei deputati pentastellati Francesco Silvestri spiega perché domani i gruppi parlamentari aderiranno alla manifestazione di piazza organizzata dal Pd: «C’è la necessità di ribadire che lo Stato italiano è unico e indivisibile, valori che questo governo ha smarrito. L’autonomia differenziata è un favore alle pulsioni scissioniste della vecchia Lega», dice. «Dopo quello che è successo alla Camera la settimana scorsa, abbiamo intenzione di rinnovare il nostro sdegno verso le dichiarazioni della premier Meloni e verso chi ha giustificato un gesto tremendo facendo di tutta l’erba un fascio».
A chi si riferisce?
«Al presidente della Camera Lorenzo Fontana che ha generalizzato facendo passare l’aggressione al nostro deputato Leonardo Donno come una rissa, mentre c’è stata un’aggressione squadrista. Non una rissa, perché un eletto ha provato a consegnare pacificamente un tricolore al ministro Calderoli e delle persone sono scattate contro di lui per rompergli il naso. Questo non è avvenuto in uno dei peggiori bar di Caracas, ma al centro dell’emiciclo di Montecitorio».
Ritiene che non ci siano state pene adeguate da parte dell’ufficio di presidenza?
«Leonardo Donno qualche mese fa ha preso 15 giorni di sanzione per essersi seduto sullo scranno del presidente di una commissione. Iezzi della Lega che ha provato a frantumargli il naso ha preso la stessa identica sanzione. Se fare una protesta pacifica e cercare di rompere il naso a un deputato hanno lo stesso valore, noi non lo accettiamo e lo ribadiremo per ristabilire la verità».
Perché Calderoli non ha voluto afferrare il tricolore?
«Calderoli anni fa diceva che con il tricolore ci si voleva pulire il sedere, quindi è comprensibile, lui vuole spaccare ancora di più il Paese con l’autonomia differenziata».
Domani sarete in piazza con il Pd e Avs, il messaggio è che il “campo largo” è vivo e vegeto?
«Era così prima e lo sarà in futuro. Il Movimento 5 Stelle ha sempre ribadito le sue sensibilità: pacifismo, ambientalismo e giustizia, soprattutto riguardo alla questione morale. Questo non significa che se siamo divisi su qualche tema andremo divisi alle elezioni, il dialogo con le forze di opposizione ci sarà, anche se non con tutte. Il compito di Conte, Schlein e Fratoianni è quello di dialogare e costruire un’alternativa di governo».
Si può costruire un’alleanza anche con Iv e Azione?
«Di Calenda e Renzi non ci fidiamo. Con Renzi in maggioranza purtroppo ci siamo già stati, ha fatto cadere un governo che stava facendo bene in piena pandemia, sbagliare è umano perseverare è diabolico».
Alle europee avete perso due milioni di voti, cambierete la vostra agenda?
«Storicamente il Sud è meno sensibile al voto europeo e questo ha avuto una ricaduta matematica alle urne. Noi dobbiamo ampliare la proposta politica ed è questa l’ambizione della costituente che Giuseppe Conte ha lanciato».
Questa proposta va portata avanti sempre con Conte leader?
«Senza ombra di dubbio, non ho mai visto un Movimento così unito intorno al suo presidente».
Grillo vuole riportare alla ribalta vecchie glorie come Fico e Raggi, che ne pensa?
«Tutte le intelligenze del Movimento in questo momento sono utili».
