I sindaci arancioni orfani del capo Ecco i totiani rimasti senza guida


Il caso
Marco Menduni / genova
Li chiamano i sindaci orfani. Sono alla guida delle amministrazioni di centrodestra della Liguria, in particolare di quelle che hanno sempre mantenuto i rapporti più stretti con la Regione totiana. Accomunati adesso, dopo il terremoto giudiziario, dalla solidarietà e dalla vicinanza umana a Giovanni Toti, dal riconoscimento del buon governo dei suoi due mandati. Da un’impostazione rigorosamente garantista, anzi super garantista, alla quale però si affianca la rituale e immancabile “fiducia nella magistratura”. Con sfumature diverse però: c’è chi si accalora, chi predilige un tono distaccato. C’è anche chi ribadisce il carattere civico delle sue liste, pur esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto in passato. Qualcuno non vuole fare commenti.
Paolo Donadoni è il sindaco di Santa Margherita e la sua posizione è affidata a queste parole: «Nei confronti del presidente Toti esprimo la massima vicinanza umana in questo momento così difficile. Nel contempo confermo la mia massima fiducia nella magistratura. Io sono un avvocato, ho spesso a che fare con loro, sono sicuro che alla fine potrà essere tutto chiarito nel migliore dei modi». Aggiunge Donadoni: «Come amministratore so che molte cose realizzate le abbiamo fatte grazie anche alla Regione, sempre per il bene della nostra città».
Sempre vicino al centrodestra di Toti è considerato il primo cittadino della Spezia Pierluigi Peracchini, il sindaco sindacalista che ha occupato in passato ruoli di vertice nella Cisl regionale. Misura le parole: «Sono dispiaciuto e amareggiato, la mia massima vicinanza umana nei confronti del presidente Toti. Ribadisco però la mia totale fiducia nei confronti della magistratura, confidando che tutto possa essere chiarito nel migliore dei modi».
Ci mette invece passione Matteo Viacava, che guida l’amministrazione di Portofino. Il legame con Toti è solidissimo da sempre. C’è anche una coincidenza che vuole ribadire: “Siamo nati nello stesso giorno, tante volte abbiamo festeggiato il compleanno insieme”. C’è amicizia personale e non solo consonanza politica. Non usa mezze parole: «La Liguria ha bisogno del presidente Toti. Spero di tornare al più presto a lavorare con lui». Aggiunge: «È un punto di riferimento, i risultati dei suoi mandati sono sotto gli occhi di tutti”.
L’aspetto personale in questo momento è prevalente: «Conoscono tutti l’amicizia che mi lega a lui, sono rimasto spiazzato ed esterrefatto. La vivo male, lui mi è sempre stato vicino. Sono cose che segnano e che fanno molto male. Non svoglio entrare nel merito dell’inchiesta che farà il suo corso. Ma conosco il presidente, il suo valore, è una persona speciale e noi andiamo avanti. A Sarzana Cristina Ponzanelli si affida a una nota scritta, ribadendo la posizione espressa subito dopo gli arresti: «Le responsabilità si accertano nel processo, con sentenza definitiva. Prima di questo vi sono ipotesi investigative, imputazioni, presunzione di innocenza e fiducia nella giustizia. Vale per Toti e per tutti, sono i valori più alti e irrinunciabili del nostro ordinamento». Semp re nello Spezzino Loris Figoli è il sindaco di Riccò del Golfo. Anche lui legato da un’amicizia personale al governatore. «Oggi che la tempesta sembra limitare l’orizzonte all’area alla quale appartengo – spiega – io che sono sempre stato identificato quale il sindaco più totiano degli arancioni, devo ribadire che quel gruppo, con il presidente Toti e Giacomo Giampedrone in primis, mi ha assicurato sempre vicinanza e supporto nella più ampia libertà di azione politica e amministrativa». Conclude così: «Anche per questo, il mio sentimento di amicizia e di sincero affetto non è mutato!».
Sulla riviera opposta, nell’Imperiese, Marcello Pallini è a capo dell’amministrazione di Santo Stefano al Mare. Non ha dubbi: «Noi vogliamo andare avanti con Toti». Poi spiega: «Dal punto di vista umano la mia vicinanza è assoluta, sperando che questo momento passi il più presto possibile e il presidente possa chiarire ogni cosa». Secondo passaggio: «Dal punto di vista politico siamo in una fase di indagine e io aspetto. Sono certo che si potrà chiarire tutto e si potrà continuare il lavoro come fatto fino a oggi con la Regione».
In provincia di Savona c’è chi si sfila a ogni richiesta di commento, come Mauro Demichelis ad Andora: «Ritengo ogni dichiarazione prematura. Si parla di fatti di cui non sono a conoscenza e ritengo giusto attendere l’evoluzione della vicenda».
Ad Albisola Superiore Maurizio Garbarini ribadisce: «Sono garantista e ritengo anche che il presidente Toti abbia fatto un bel lavoro. Quella di Toti è stata un’amministrazione capace». Vuole puntualizzare: «Io sono un sindaco civico, cinque anni fa Toti sostenne la mia candidatura e lo ringrazio, ma sono un civico». Con la Regione c’è sempre stato un ottimo rapporto: «L’amministrazione è sempre stata attenta a noi come in passato il presidente Burlando». La conclusione: «Ora rispetto il lavoro della magistratura. Ma come garantista vedo tante conclusioni affrettate tra i cittadini e sui media. È troppo facile condannare prima della fine delle inchieste e dei processi». —