D’Angelo: «Fondi da Spinelli? Solo nel 2010» E Pastorino chiede un tavolo della coalizione

il caso
Genova
Gianni Pastorino lancia il suo sasso nello stagno -già assai agitato – del centrosinistra ligure: «Serve un passo in avanti nella discussione politica di questi giorni e, come forza politica, vogliamo promuovere tre semplici e chiari obiettivi», scrive il consigliere regionale insieme alla presidente di Linea Condivisa, Rossella D’Acqui. Gli obiettivi? «Delineare il perimetro della coalizione, chi ci sta e chi no; indicare i temi su cui intervenire; trovare e condividere le modalità di scelta di un candidato o candidata». Perché tanta fretta? «Perché se non si agisce in questo modo c’è il rischio di non essere pronti ad affrontare con credibilità la prossima chiamata alle urne per dare un nuovo governo alla nostra regione», sostiene Pastorino. «Diciamo questo perché pensiamo sia importante non soffermarsi alla semplice richiesta di dimissioni: è necessario superare nel centrosinistra questo momento di impasse e iniziare a lavorare da subito per un’alternativa credibile».
Secondo Linea Condivisa è necessario istituire «un tavolo di confronto con tutte le forze progressiste, alternative al governo del centrodestra, per lavorare uniti e per rendere la Liguria una regione vivibile». La mossa non va vista come ostile alle ipotesi di candidature circolate in questi giorni, in particolare quella più accreditata nel Pd, di Andrea Orlando. «Nomi sicuramente autorevoli, credibili e di grande prestigio, che però, spesso, sono patrimonio di elaborazione di un solo partito, a volte addirittura di una parte di un partito. Personalità individuate senza alcun confronto sui temi strategici e senza aver condiviso il percorso con cui si sceglie il candidato o la candidata», dice Pastorino.
Si vedrà quanto questa richiesta troverà la sponda degli altri partiti e in particolare del Pd. Che intanto si occupa della questione dei rapporti con Spinelli: ne ha parlato ieri il segretario genovese Simone D’Angelo a Telenord : «Bisogna essere chiari: da quando sono segretario io, cioè dal 2021, non risulta nessuna sottoscrizione di Aldo Spinelli al Partito democratico. Abbiamo fatto bene a disegnare un confine chiaro e netto tra politica e imprenditori. Con la stessa tranquillità posso affermare che Spinelli nel 2010 ha finanziato il Pd, ma quella storia è finita. Era un finanziamento tracciato da 25mila euro e relativo alla campagna elettorale vinta poi dal candidato del centrosinistra Claudio Burlando». Una frase che non mancherà di fare discutere nel partito.
In casa M5S rimarcano con orgoglio che «a noi mai arrivato un euro da Spinelli» e a prendere l’iniziativa è invece il deputato Roberto Traversi, che presenta un’interpellanza per chiedere lo scioglimento del consiglio regionale alla premier Giorgia Meloni: «Alla luce dei fatti la situazione di Toti risulta del tutto incompatibile con l’importanza dell’incarico ricoperto: chiederemo quindi all’esecutivo se non intenda verificare la sussistenza delle condizioni per proporre, ai sensi della legge n. 62 del 1953, lo scioglimento del Consiglio regionale della Liguria». —
m.d.f./e.ros.
