Centrodestra arroccato Meloni prende tempo verso il voto di giugno


Il retroscena
Flavia Amabile / Roma
Maggioranza prudente e in attesa mentre i Cinque Stelle insistono per chiedere le dimissioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo l’arresto per corruzione. Da parte della maggioranza gli occhi sono puntati innanzitutto su palazzo Chigi e sulla posizione che prenderà. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni per ora preferisce aspettare gli sviluppi. Domani ci sarà un interrogatorio e c’è la possibilità che l’arresto venga revocato quindi sarebbe precipitoso unirsi a chi chiede le dimissioni. La scelta, secondo palazzo Chigi, in realtà spetta a Giovanni Toti che per il momento non ha alcuna intenzione di lasciare il suo incarico. Nel caso in cui il presidente della Regione Liguria dovesse deciderlo, per Fratelli d’Italia si porrebbe il problema di trovare un’alternativa che in questa fase non esiste nonostante le voci circolate in queste ore. In serata il centrodestra diffonde una nota congiunta per confermare il sostegno a Toti. Ilaria Cavo (Lista Toti-Noi Moderati), Matteo Rosso (FdI), Edoardo Rixi (Lega), Carlo Bagnasco (Forza Italia) firmano un breve comunicato per assicurare che «gli eventi che hanno coinvolto di recente l’amministrazione non possono cancellare l’impegno e il lavoro con cui la maggioranza ha governato la Regione». Una posizione espressa in mattinata dal leader della Lega Matteo Salvini: «Dimettersi sarebbe una resa dal mio punto di vista perché domani qualunque inchiesta, qualunque avviso di garanzia o rinvio a giudizio porterebbe alle dimissioni di un sindaco o di un amministratore». Anche Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI sottolinea che la vicenda di Toti è diversa da quella del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano altrimenti «gli avrei chiesto le dimissioni».
È il M5S a tornare a chiedere le dimissioni della giunta e la caduta del consiglio per andare a nuove elezioni. Secondo il capogruppo regionale Fabio Tosi: «Non è possibile fare finta di nulla e andare avanti. Sarebbe uno sfregio alla democrazia». Ferruccio Sansa, consigliere regionale ed ex sfidante di Toti alla guida della Liguria: «Senza Toti non riescono più a decidere su niente, il centrodestra ligure non sa più che pesci pigliare. Nella Lega c’è solo Rixi, Fratelli d’Italia è un partito acefalo in Regione, forse c’è solo Matteo Rosso a decidere, in Forza Italia non c’è nessuno, dovranno forse venire da fuori per decidere qualcosa in Liguria».
Fa discutere, invece, la richiesta di dimissioni arrivata da Sergio Cofferati in un’intervista a Repubblica. Gli risponde Raffaella Paita oggi in Italia Viva ma nel 2015 nel Pd: «Se Toti è governatore della Liguria, lo deve a Cofferati, che dopo aver perso le primarie con me ha fatto una lista a sinistra per far vincere Toti. Oggi Cofferati chiede le dimissioni di Toti ma difende Emiliano. Non è semplicemente giustizialismo: è proprio doppia morale». —