Gatto: “No al rigassificatore serve una nuova procedura”

Giovanni Vaccaro
Vado
«Quel progetto non s’ha da fare». Non cita “I promessi sposi”, ma Maurizio Gatto, il commissario prefettizio al timone del Comune di Vado, ma di fatto respinge al mittente il piano di Snam Fsru per trasferire il rigassificatore da Piombino alla rada di Savona-Vado. Lo fa scrivendo una lettera durissima al ministero dell’Ambiente, che deve attivare la valutazione di impatto ambientale, invitando il dicastero ad annullare il procedimento. E in caso contrario ventila la possibilità di intraprendere un contenzioso legale: «Per ogni possibile forma di tutela giuridica degli interessi del territorio», annota Gatto.
Le perplessità sull’arrivo della nave Golar Tundra da parte del commissario prefettizio, che gestisce il Comune dopo le dimissioni del sindaco Monica Giuliano (chiamata da Toti alla guida dell’Agenzia regionale per i rifiuti), erano già emerse nel corso dell’incontro plenario convocato da Giovanni Toti a Palazzo Nervi con i sindaci della provincia. Dopo aver fatto presenti al presidente della Regione e commissario governativo i dubbi sul rigassificatore, il funzionario che gestisce il Comune di Vado ha inviato anche una durissima presa di posizione. Sul suo tavolo nel municipio vadese c’è un faldone di documenti. Sono i testi del piano di Snam Fsru e le integrazioni elaborate dall’azienda per ottemperare alle richieste degli stessi enti locali in vista della procedura di Via. Il problema è che si tratta di oltre diecimila pagine di progetti, schemi, relazioni tecniche, valutazioni ambientali, perizie geologiche. Per esaminarle e predisporre eventuali osservazioni la burocrazia concede soltanto trenta giorni.
«Un progetto ampiamente modificato – scrive il commissario Gatto nella lettera -, pertanto differente da quello originario sottoposto ad approvazione. Si tratta di 600 allegati, ognuno dei quali di non meno di 20 pagine». Solo sfogliando i documenti il commissario prefettizio segnala modifiche dell’area che dovrà ospitare l’impianto “pde”a Valleggia, il tracciato del gasdotto verso l’allaccio alla rete nazionale di Cairo, lo spostamento dell’ancoraggio della nave. Ma anche l’assenza di studi sul rischio di incidente rilevante. Inoltre Gatto giudica incompleta la documentazione sulla valutazione di impatto sanitario. —