Luisa Barberis
Sono quasi novemila le prestazioni prenotate, a cui però i pazienti non si sono presentati. Un malcostume, che solo per l’Asl savonese si traduce in milioni sprecati e soprattutto in un allungamento della lista d’attesa per chi effettivamente avrebbe bisogno di sottoporsi agli accertamenti. «L’altro giorno a Savona era prevista una seduta ecografica con 18 appuntamenti. Otto persone non si sono presentate», conferma Alessandro Gastaldo, direttore del dipartimento di Diagnostica dell’Asl. Nel 2023 la Radiologia del San Paolo ha offerto 62.283 prestazioni fra raggi tradizionali, tac e risonanze magnetiche, ma ben 3.220 esami (5,17%) sono saltati. Sulla Radiologia di Pietra il cosiddetto “no show” pesa per il 5,01%, ossia 1.977 prestazioni andate buche su 39.423 messe a disposizione degli utenti. Sempre a Pietra, la Medicina nucleare ha messo in agenda 17.352 prestazioni, ma anche in questo caso, pur trattandosi di esami più importanti e complicati, ben 884 sono saltati (5,09%). Non è andata meglio nella Neuroradiologia del Santa Corona: 588 prestazioni perse (6,16%) su 9.542 offerte. Accade anche negli ospedali più piccoli: Albenga conta 1.268 esami persi (4,86%) su 26.108 a disposizione, a Cairo in un anno sono andate a vuoto 877 prestazioni su 22.281 totali, il 3,94%.
«Gli appuntamenti saltano ogni giorno e accade con maggiore frequenza se un utente ha un’alternativa o se la prestazione viene reputata poco importante – analizza Gastaldo -. Il fenomeno diminuisce in caso di problemi più seri o prestazioni come tac con il contrasto, anche perché nel Savonese questo tipo di esami viene fatto solo in ospedale. Noi abbiamo un’importante mobilità di pazienti che dall’Asl Imperiese si spostano verso il Santa Corona o Albenga: per esempio la percentuale di persone che non si presentano sul ponente è superiore rispetto al levante. Arginare il fenomeno è una priorità. Non sistemerà le liste d’attesa, ma è un indicatore di prescrizioni a volte inappropriate: se una persona prenota, ma poi non si sottopone all’esame, vuol dire che quell’accertamento tanto urgente non era».
Sul tema è intervenuta anche la Regione, dato che, mentre il Savonese ha meno del 6% degli esami saltati, in Liguria è il 10,8% di chi prenota una visita o un esame e non si presenta senza disdire l’appuntamento. L’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, ha parlato di “malcostume da arginare”. Brunello Brunetto, consigliere della Lega ed ex primario della Rianimazione di Savona, ha presentato un ordine del giorno che mette d’accordo maggioranza e opposizione e impegna la giunta a prendere provvedimenti. Come far pagare il ticket anche a chi non si presenta, come già accade in altri territori. Tra le soluzioni si è ipotizzato anche l’overbooking: assegnare più appuntamenti dei posti disponibili per compensare quelli che saltano. «Ci auguriamo sanzioni anche per gli esenti ticket, visto che spesso il più alto tasso di non presentazione si avverte tra chi non paga – continua Gastaldo -. L’overbooking è complicato, le Radiologie lavorano già 13 ore e s i rischia di far aspettare troppo le persone. Di sicuro serve un intervento, noi lo chiediamo da tempo, perché chi lavora in Radiologia o in ospedale si sente preso in giro. Abbiamo casi eclatanti: gente chiamata il sabato pomeriggio per ricordare l’appuntamento della domenica, che poi non viene e ammette di essere andata a far la spesa». —