
NUOVA BOCCIATURA DEL PARCO EOLICO
Mauro camoirano
Anche la Provincia di Cuneo dice “no” al parco eolico di Monte Cerchio. Il progetto, promosso dalla Windtek di Torino, prevede sette aerogeneratori tra Cairo, Cengio e Saliceto, per una potenza totale di 43,4 MW. Contrarietà che, anche se non formalizzata, condivisa dalla Provincia di Savona. Il sindaco di Cairo va oltre: «Non si tratta solo di questo progetto, ma di una vera invasione a cui occorre mettere un freno». Il Consiglio provinciale di Cuneo, convocato martedì, ha espresso contrarietà al progetto con un documento che evidenzia «come un intervento di tal genere determini un impatto devastante sul paesaggio di un’area vastissima, il cui valore paesaggistico è riconosciuto a livello internazionale, e costellata di beni culturali di alto valore storico e architettonico, quali castelli, torri, chiese e chiese».
Il documento sarà trasmesso a Roma al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e alla Direzione del ministero chiamata a esprimersi sulla procedura di Valutazione d’impatto ambientale. Ha sottolineato l’assessore provinciale piemontese Annamaria Molinari: «Siamo tutti consapevoli che bisogna portare avanti la transizione ecologia, ma non a costo di sacrificare il paesaggio che è il motore del nostro turismo e delle attività economiche a esso collegate».
Posizione di contrarietà anche da parte del versante ligure. Il presidente della Provincia di Savona, Pierangelo Olivieri, conferma: «Essendo sede di Conferenza dei Servizi, abbiamo ritenuto di non adottare ancora una specifica delibera, ma dopo aver partecipato a vari incontri e discusso nella Conferenza dei capigruppo, la nostra posizione di contrarietà è chiara. Tale progetto, insieme ad altri importanti argomenti, sarà poi al centro di un incontro programmato per il 18 con il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo».
Ma il sindaco di Cairo, nonché consigliere provinciale con delega all’Ambiente, Paolo Lambertini, va oltre: «Non si tratta solo del parco di Monte Cerchio, per quanto enorme, ma dell’invasione di questi impianti: sul territorio di Cairo sorgono già 17 pale, eppure sono stati presentati ulteriori tre progetti, oltre a Monte Cerchio. Chiederemo che venga messo un freno a tali installazioni nel nostro territorio, non credendo che non ci siano altre aree, meno utilizzate in tal senso, che non abbiano uguali o migliori caratteristiche per ospitare tali impianti. Perché l’impressione è che per alcuni, partendo da principi assoluti innegabili, come l’energia pulita, il riciclo, il trattamento dei rifiuti, l’economia circolare, vada tutto bene, a condizione che si faccia a casa d’altri. E quella casa è sempre la nostra». —
