L’ALLARME DEI SINDACATI: «MANCANO 800 OPERATORI SOCIOSANITARI, LA REGIONE ATTINGA DALLA GRADUATORIA». POLEMICHE AL SAN MARTINO PER LE FERIE


il caso
Matteo Dell’Antico / genova
C gil, Cisl e Uil lanciano l’allarme sugli operatori socio sanitari (Oss) presenti in Liguria con una stima, da parte dei sindacati, di una carenza di circa 800 unità che rischia di mandare al collasso le strutture sanitaria pubbliche ma anche private.
«La Regione deve dare il via libera a nuove assunzioni attingendo dalla graduatoria dell’ultimo concorso che oltretutto è in scadenza il prossimo settembre con il rischio di dover fare tutto da capo. Oggi nelle strutture sanitarie liguri c’è una carenza di persona intorno al 30%, per parliamo di diverse centinaia addetti solo per quanto riguarda gli operatori socio sanitari», dichiara Diego Seggi, segretario generale Fp Cgil Liguria. Anche per Gabriele Bertocchi, segretario generale Cisl Funzione pubblica Liguria, la situazione a livello regionale «è ormai drammatica. Questa professionalità è tanto carente quanto assolutamente necessaria perché garantisce quotidianamente nel settore pubblico – negli ospedali e sul territorio – servizi di assistenza primaria all’utenza. La carenza di questa categoria comporta che tali servizi vengano svolti dagli infermieri, che in tal modo sono costretti a svolgere lavori non di propria competenza, riducendo conseguentemente il tempo dedicato alle loro attività». «Non ci sono più Oss né nel pubblico né nel privato e le varie strutture si contendono queste addette e questi addetti con il rischio che si svuotino i reparti. La Regione deve necessariamente investire sulla formazione», chiude Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl.
Dall’assessorato regionale alla Sanità, in merito alla questione Oss, puntualizzano «che gli ultimi concorsi con assunzioni a tempo indeterminato hanno permesso di individuare 1.702 infermieri e 828 Oss da destinare alle Asl e agli ospedali di tutta la Liguria. I piani assunzionali del 2024 con le coperture dei turn over sono attualmente all’attenzione del dipartimento Salute e servizi sociali di Regione Liguria e di Alisa. Va ricordato – aggiungono – che le aziende in caso di necessità di tale figura, fanno opportuna comunicazione e possono attingere alle graduatorie gestite da Alisa. In Asl 1 ne rimangono 32. In Asl 2 ne rimangono 184. In Asl 3/area metropolitana ne rimangono 563. In Asl 4 ne rimangono 80 ».
Sempre in ambito sanitario, la Cisl Funzione pubblica Liguria ha lanciato un allarme per quanto riguarda i lavoratori dell’ospedale San Martino di Genova. «Ancora una volta – si legge in una nota – ci troviamo di fronte alle incongruenze che l’attuale assetto del sistema sanitario regionale pone ai lavoratori. Una sentenza della Cassazione ha determinato il fatto che le ferie non fruite debbano essere pagate ai dipendenti al termine del rapporto di lavoro. La scelta fatta dalla direzione del policlinico San Martino è stata quella di mandare una nota all’interno della quale si predispone un piano di smaltimento delle vecchie ferie. Questa logica pone i coordinatori dei vari reparti nella ingestibile posizione di dover organizzare questa campagna di smaltimento, e al contempo dover garantire l’organizz azione dei reparti con un numero di dipendenti non commisurato al reale fabbisogno dell’ospedale». «La comunicazione inviata ai dipendenti non rappresenta un richiamo ma un invito ad un adeguato utilizzo da parte dei lavoratori degli istituti contrattuali» , replica la direzione del San Martino. —