
I SINDACATI: «LA SITUAZIONE È DISASTROSA PER I LAVORATORI»
Resta sotto sequestro il deposito per la differenziazione dei rifiuti di Cairo, di proprietà della Iren, ma in gestione alla Ideal Service. Il problema è che non c’è certezza rispetto al fatto che venga rimesso in funzione, di conseguenza una decina di lavoratori sono in disoccupazione alla ricerca di un nuovo lavoro.
«La situazione è complicata – interviene Danilo Causa per la Cisl -. Iren ci ha comunicato che sta aspettando le indagini delle Autorità competenti per capire quali siano state le cause dell’incendio che il 7 febbraio ha reso inagibile il deposito. Al momento è sotto sequestro, non è possibile quantificare danni e tempi di ripristino e per questo Iren ha sospeso il contratto di subfornitura con Ideal Service. Questa situazione è un disastro per i lavoratori: Ideal service ha sede a Udine e ha proposto il trasferimento, ma gli altri impianti si trovano a più di 100 km da Cairo, alcuni sono addirittura a 500 km. Solo pochissime persone hanno potuto accettare, gli altri sono in disoccupazione Naspi». L’auspicio del sindacato è che queste persone possano essere riassorbite.
«Questa situazione fa riemergere nuovamente la limitata presenza di impianti di lavorazione, trattamento e riciclo del rifiuto solido urbano e della differenziata nel Savonese – aggiunge Causa -. Ce ne sono soltanto 3 o 4 piccoli, che servono da trattamento della plastica e carta, ma la chiusura del ciclo in provincia è lontana. Altro che economia circolare. L’unico impianto è il biodigestore di Ferrania di Iren, che raccoglie buona parte dell’umido in Liguria, poi ci sono le vetrerie che si occupano di riciclo, alcuni impianti per il trattamento della carta nell’Albenganese. Abbiamo bisogno di più, auspichiamo l’attenzione di Monica Giuliano, commissario per l’Agenzia dei rifiuti Liguria. Nessuno lo vuole, ma la soluzione per il rifiuto solido urbano è un termovalorizzatore di ultima generazione». —
L. B.
