OGGI ALLA SMS SERENELLA UN INCONTRO SUL TEMA “LA GUERRA DEL GAS”

Non si placano polemiche e proteste contro l’iter che punta a trasferire nella rada di Savona-Vado il rigassificatore oggi in funzione nel porto di Piombino. Un piano, quello predisposto da Snam Fsru e gestito dalla struttura commissariale guidata da Toti, che il territorio ha contestato fin dalla sua presentazione, l’estate scorsa. Da un lato le istituzioni locali si sono trovate spiazzate e provano a ribattere formalmente alle richieste, dall’altro si moltiplicano anche in inverno le manifestazioni di comitati e associazioni contrarie.
Per esempio oggi, alle 17, la Sms Fornaci Giardino Serenella ospiterà il convegno intitolato “La guerra del gas e dei rigassificatori”, organizzato da Alessandro Dighero e Oriana Moreschini. Al tavolo interverranno Benedetta Scuderi, esperta di politiche energetiche, consulente di stabilità ambientale e candidata alle elezioni europee per i Verdi; Alfonso Scarano, analista finanziario indipendente, vice presidente del Centro europeo della ricerca economica e tecnologica (Cerste); Brando Beninfei, capo delegazione del Pd al Parlamento Europeo; Kitta Marenco, del direttivo savonese di Uniti per la Costituzione; Paolo Ugolini, del M5S in Regione. A moderare il dibattito sarà la giornalista Sara Tagliente, dopo le introduzioni da parte di Gabriella Branca, assessore all’educazione e alla cittadinanza attiva del Comune di Savona, e Simona Simonetti, co-portavoce di Europa Verde della Regione Liguria.
Nel frattempo il sindaco quilianese Nicola Isetta ha inviato la risposta formale al commissario Toti, che nei giorni scorsi aveva chiesto al Comune di indicare le aree a terra più adatte per ospitare la stazione di pompaggio e misurazione. «Il Comune – spiega il sindaco – non può assolutamente esprimersi sulle eventuali e diverse soluzioni progettuali. La scelta dell’area non deve essere attribuita al Comune, come invece pretestuosamente ha dichiarato il commissario Toti. Spetta, invece, a Fsru Italia compiere le scelte progettuali, mentre le amministrazioni sono chiamate a vagliare le soluzioni nella conferenza dei servizi, a chiedere eventuali chiarimenti e ad approvare o meno il progetto. Peraltro l’individuazione dell’area non va ridotta alla scelta tra due opzioni, ma comporta molteplici aspetti da valutare sotto i vari profili, che non possono essere risolti in “dieci giorni naturali e consecutivi”, indicato dal commissario».