
LAVORI AVVIATI CON I FONDI PNRR
LUISA BARBERIS
LUCA REBAGLIATI
Due ospedali, Cairo e Albenga, pronti a cambiare volto. Giornata di sopralluoghi ieri al San Giuseppe di Cairo e al Santa Maria di Misericordia di Albenga, dove stanno per arrivare nuovi servizi, a partire dalle Centrali operative territoriali e le Case di comunità.
In Valbormida i primi a toccare con mano la rivoluzione sono i sindaci: guidati dal direttore del distretto socio-sanitario Luca Corti, gli amministratori si sono prima riuniti, poi hanno visitato il cantiere aperto al San Giuseppe Ad Albenga, invece, sono stati i vertici Asl ad effettuare un sopralluogo al Santa Maria di Misericordia, in vista della realizzazione della Casa di comunità. I lavori sono iniziati di recente, ma, entro il 2026 (data indicata dal Pnrr) il servizio andrà ad occupare gli spazi al piano terra del nosocomio, che attualmente ospitano il 118 ingauno e una stanza adibita a cucinotto, che viene utilizzata dal personale del Punto di primo intervento. Durante la visita è stato chiarito che la nuova centrale 118 di Ponente “troverà casa” all’ultimo piano del nosocomio, dopo che la Regione ha stabilito di accorpare il servizio savonese (oggi si trova sotto al pronto soccorso del San Paolo) con quello imperiese.
Nella nuova Casa di comunità ingauna, oltre alla presenza dei medici di famiglia, è prevista quella di un pediatra, che lavorerà a stretto contatto e in collaborazione con i medici ed il personale del Ppi per rispondere alle eventuali necessità dei bambini.
«L’incremento delle attività sanitarie all’interno dell’ospedale Santa Maria di Misericordia è sempre una notizia positiva – ha commentato al termine della visita il sindaco Riccardo Tomatis -, ci auguriamo che la sinergia tra la Casa di comunità e le strutture attualmente presenti nel nostro ospedale, a partire dal Ppi, possa portare un incremento e miglioramento dei servizi». All’orizzonte di Albenga c’è ancora un’incognita: i servizi pubblici potrebbero dover convivere con i privati, che hanno avanzato un progetto di partenariato. Le riserve cadranno nel giro di pochi giorni, visto che la valutazione della Regione e di Alisa è attesa a brevissimo. Più definita è la situazione di Cairo. Per la seconda volta, il direttore del distretto Corti ha accompagnato i sindaci in ospedale, per mostrare i servizi in arrivo. Il primo a inaugurare, ad aprile, sarà la Centrale operativa territoriale: un’attività di “back-office”, gestita da 5 infermieri, che h12 dovranno prendere in carico i pazienti fragili, distribuire le visite, gestire i rapporti con le degenze, le rsa, gli ospedali e il 118.
«Credo sia importante condividere l’avanzamento dei lavori, affinché gli amministratoti conoscano e si facciano promotori del cambiamento – ha spiegato Corti -. La Centrale operativa è quasi pronta, ma a giorni il cantiere si estenderà per la realizzazione della Casa di comunità. Stiamo provvedendo a liberare tre piani della struttura, in modo da consegnare gli spazi alla ditta che dovrà adeguarli. In questo periodo, l’attività del reparto a gestione infermieristica e della Riabilitazione non si fermerà, ma degenti e personale si trasferiranno nelle stanze di quella che un tempo era la Day Surgery. Questo ci consente di limitare i traslochi, dare continuità all’assistenza, ma anche accelerare i tempi del cantiere: confidiamo di concludere gli allestimenti con tanto di aria condizionata tra ottobre e dicembre». —
