CAIRO E CENGIO SCETTICI SUL PROGETTO

il caso
Stasera a Saliceto si tiene un vertice sul progetto del parco eolico di Monte Cerchio, promosso dall’amministrazione provinciale di Cuneo e dal Comune, con i sindaci piemontesi della vallata e quelli liguri di Cairo e Cengio. Il parco è proposto dalla Windtek, che ha presentato al ministero della Transizione ecologica istanza per l’avvio della VIA per un parco che prevede 7 aerogeneratori, ciascuno di 6,2 MW di potenza, con altezza dal mozzo 125 metri e diametro rotore di 162 metri. Uno sarà installato a Saliceto, due su a Cengio e quattro a Ciro, al di sotto dei crinali che da Bric Cappelle giungono sino a Bric della Posa. Il centro del progetto, che prevede anche un cavidotto sino allo stallo della Terna a Mallare, rimane il Monte Cerchio.
Spiega, il sindaco di Saliceto, Luciano Grignolo: «Sarà un incontro tecnico-politico, aperto solo ai sindaci e agli amministratori provinciali: un’occasione per fare il punto sul progetto grazie all’intervento di esperti che spiegheranno nel dettaglio lo sviluppo di tale opera e le ricadute sul territorio. La nostra contrarietà è chiara». Così come quella dell’amministrazione cairese, il cui territorio sta affrontando un’invasione. Oltre ai parchi già presenti, e oltre al mega parco di monte Cerchio, solo a dicembre sono stati presentati altri due progetti. Uno da 27 megawatt, con l’installazione di 6 aerogeneratori, da Cairo ad Altare, proposto dalla Dai Srl di Trento con il parco “Bric Surite”, e un altro dalla BH Wind di Sondrio, per un impianto da 9 megawatt e 3 aerogeneratori a Piandelmelo, tra Cairo e Savona.
Commenta il sindaco cairese Paolo Lambertini: «Per quanto riguarda il progetto della Windtek, ho chiesto un incontro con la responsabile del Mase, ma se si dovessero confermare le indicazioni, l’impatto visivo e paesaggistico, sui calanchi, sui boschi per le strade e le enormi piazzole di servizio, i disagi per un cantiere di 30 mesi che prevede il passaggio di oltre 17 mila mezzi pesanti, non sarebbe accettabile. Siamo di fronte a un’invasione». Contrario, ma realista, il sindaco di Cengio, Francesco Dotta: «Si vuole tanto l’energia pulita, ma poi si chiede di farla altrove. E vale lo stesso per tutta una serie di impianti. Il punto è quindi trovare l’equilibrio tra i vantaggi e le ripercussioni sul territorio. Quando si parla di costi di un progetto non si dovrebbe intendere solo le spese per chi propone l’opera, ma calcolare anche il “costo” per il territorio che deve subirla. Certi progetti o la concentrazione di troppi progetti, sono inconcepibili. Allo stesso tempo, però, non basta essere contrari: bisogna capire se, come territorio, abbiamo gli strumenti per opporci o l’iter è a un livello ministeriale per noi inarrivabile».—
M. Ca.