IL CASO DELL’OSPEDALE DI ALBENGA

stefano franchi
albenga
«Per noi l’ospedale deve rimanere pubblico. Se la Regione insiste sul partenariato con i privati, almeno acceleri i tempi: servono servizi e il territorio non può aspettare». Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis interviene a gamba tesa nell’accesa disputa sul futuro del Santa Maria di Misericordia. Il botta e risposta è iniziato a Genova, con lo scontro tra il rappresentante dell’opposizione Roberto Arboscello e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola sul partenariato pubblico privato che la Regione sta valutando.
«Ribadiamo che per noi la sanità è pubblica e che la Regione dovrebbe valorizzare il personale Asl, che può dare gli stessi servizi dei privati – precisa Tomatis -. Detto ciò, le tempistiche per l’eventuale arrivo dei privati sono ancora lunghe, è impensabile lasciare un territorio come il nostro ancora privo di risposte. Entro fine mese ci sarà la valutazione, da parte di Regione Liguria, sul progetto di partenariato pubblico e privato riguardo l’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga a cui seguirà una procedura con tempistiche tutt’altro che certe. Come ho più volte ribadito, anche a nome del comitato spontaneo #senzaprontosoccorsosimuore, con il quale stiamo conducendo la battaglia a tutela dell’ospedale, il nostro nosocomio andrebbe valorizzato e messo al servizio della sanità pubblica, nella quale ci sono grandi risorse umane e altissime professionalità».
L’assessore Gratarola ha specificato che nell’ospedale di Albenga attualmente vi sono numerosi reparti e attività. «Abbiamo un Punto di Primo Intervento altamente professionale, ma da tempo chiediamo un’estensione dell’orario – continua il sindaco –. Deve essere aperto 24 ore, 7 giorni su 7, anche in vista dell’estate , che vedrà come ogni anno un consiaumento delle presenze su tutto il comprensorio, turisti italiani e stranieri a cui fornire, in caso di necessità, un servizio sanitario adeguato». —