luisa barberis
savona
«Arriveranno nuovi servizi, stiamo lottando per assumere specialisti e garantire un’offerta tale da rispondere alle liste d’attesa. Per me è come tornare a casa, ma in un periodo storico nel quale l’Asl Savonese sta crescendo, anche grazie al lungo lavoro di Luca Garra che mi ha preceduto e con il quale affronteremo nuove sfide». Si è insediato il nuovo direttore sanitario Francesco Sferrazzo, che dopo alcuni anni nell’Asl di Imperia, ora torna nel savonese dove già dal 2015 al 2020 aveva lavorato nel Dipartimento di prevenzione. Originario di Boissano, 48 anni, Sferrazzo non ha esitato a cogliere la sfida e in agenda ha già una lunga lista di obiettivi da raggiungere. «Le priorità sono legate alla gestione delle liste d’attesa – spiega -: nonostante un incremento delle prestazioni rese nel 2023, c’è stato anche un aumento della domanda e per questo non è stato possibile raggiungere i risultati auspicati. Lavoriamo per recuperare prestazioni e continuiamo con le assunzioni, al fine di aumentare il più possibile la specialistica ambulatoriale. Andremo a verificare l’appropriatezza prescrittiva, a ragionare sull’organizzazione dei pronto soccorso. Proprio sul dipartimento di emergenza è già stato fatto un ottimo lavoro dal dottor Lerza, ma bisogna implementare l’attività specialistica, diminuire la degenza media e creare spazi per le dimissioni, che andranno a sommarsi agli ambulatori, che già esistono e sono importanti per aiutare le persone dimesse ad andare avanti nelle cure». Nei primi giorni di lavoro, il manager ha partecipato a varie riunioni per la realizzazione del nuovo Santa Corona. «Non è la sola sfida – spiega -. Nel frattempo vanno avanti gli interventi legati al Decreto ministeriale 77 e al Pnrr sugli altri ospedali. Il nuovo Santa Corona servirà un bacino che va da Varazze a Ventimiglia, la portata dell’intervento va oltre la provincia. Il San Paolo è un ospedale in costante crescita, a Cairo è in corso un totale rinnovo. Albenga è l’ospedale più nuovo della provincia, ci sono progetti che si tradurranno in più servizi». Dalla scrivania di Sferrazzo passerà l’organizzazione dei vari ospedali e dei relativi servizi erogati ai pazienti, ma ha chiarito già che il suo posto non sarà solo in ufficio. «Le ricette migliori sono sempre fatte di più ingredienti – spiega -, tra questi ci sono l’ascolto e il confronto con le persone: andrò a visitare tutte le strutture e ad ascoltare gli operatori. In questa Asl ho lavorato 5 anni, quindi mi sento già a casa. Ma, nonostante una pandemia che ha stravolto il mondo, a Savona ho ritrovato colleghi e percepisco un amore per la professione che altrove manca. È l’ingrediente in più, ci può aiutare a fare la differenza, specie per colmare la carenza di specialisti che riguarda soprattutto il pronto soccorso, gli anestesisti e l’area chirurgica. Offrire a un professionista le migliori condizioni per operare è un modo per rendere l’Asl più attrattiva, lavoreremo in questo senso per assumere e fidelizzare specialisti. Qui l’offerta sta cambiando e i giovani possono crescere professionalmente». Sferrazzo parla anche dell’importanza della sicurezza e del territorio: «A giorni verranno assunti 10 tecnici per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, vuol dire arrivare prima che accadano incidenti, problemi. Sul territorio siamo impegnati a implementare l’attività, incrementando la presa in carico dei pazienti». —