giovanni vaccaro
vado ligure
Un investimento di 80 milioni di euro, l’assunzione di 25 addetti diretti, più quelli delle aziende dell’indotto. Ma soprattutto un sistema di prevenzione dei rischi che sfrutta anche l’intelligenza artificiale. È stata aperta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica la conferenza dei servizi che dovrà dare il via libera al progetto presentato da Gnl Med, società costituita nel dicembre 2015 dall’accordo tra alcuni operatori nazionali dei settori dell’energia, del bunkeraggio marittimo e delle navi cisterna.
L’azienda ha presentato le caratteristiche del progetto, che punta ad installare sulla banchina del Reefer Terminal un deposito di gas naturale liquefatto destinato al rifornimento delle navi alimentate a metano che ormeggiano negli scali di Savona e Vado, ma anche per garantire l’approvvigionamento dei distributori di carburante per veicoli ecologici della zona. Di fatto è classificato come un deposito di piccola taglia dedicato allo stoccaggio in forma esclusivamente liquida (quindi non sottoposto a pressione) di gas naturale liquefatto (gnl) e biogas naturale liquefatto (bio gnl).
L’impianto, da non confondere con quello di rigassificazione di Snam Fsru, con il quale non ha alcun rapporto, dovrebbe entrare in funzione entro il mese di marzo del 2026, su una superficie di circa 25mila metri quadrati, situata in un’area portuale in concessione a Reefer Terminal. In pratica il luogo scelto è la parte esterna del piazzale oggi destinato ad ospitare container e autoveicoli. Il progetto prevede al massimo 12 serbatoi orizzontali della capacità di 1.620 metri cubi ciascuno, per un totale fino a 19.440 metri cubi stoccabili. Gnl Med, presieduta da Marco Novella, che ha da poco nominato Alessandro Manfredi come amministratore delegato, sottolinea che non sono previste lavorazioni del prodotto, ma soltanto sbarco, deposito e rifornimento agli utilizzatori. Anche l’impatto visivo sarà limitato, in quanto i serbatoi saranno posizionati in orizzontale e non saranno visibili né dall’abitato di Bergeggi né da quello di Vado.
Il progetto, ovviamente, risponde ai requisiti di sicurezza, ma l’azienda ha voluto andare oltre: «Sarà il primo in Italia – spiega Gnl Med – a utilizzare innovativi sistemi di intelligenza artificiale, capaci di anticipare di 15-20 minuti eventuali situazioni di rischio potenzialmente meritevoli di attenzione, consentendo agli operatori di intervenire addirittura prima dell’eventuale attivazione dei sistemi di sicurezza».
Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali, l’impianto prevede l’assunzione di 25 addetti diretti, che saranno selezionati con priorità ai residenti del Savonese, che verranno inviati ad appositi corsi di formazione. —