MAI, CAPOGRUPPO DELLA LEGA IN REGIONE: HA PREVALSO LA SOLUZIONE CHE COMPORTA MENO PROBLEMI

MAURO CAMOIRANO
Accorpamenti scolastici, la scelta cade su Savona e sugli Istituti Boselli e Mazzini. Il voto della Terza commissione consigliare regionale ratifica l’emendamento Russo/Mai/Bozzano, agevolandone l’approvazione nel prossimo Consiglio.
Se il dimensionamento è stato definito una partita a scacchi, la Regione dà scacco matto in tre mosse: prima non tenendo conto del fronte savonese compatto che chiedeva un rinvio al prossimo anno scolastico del secondo accorpamento; poi dando un chiaro messaggio e una prova di forza rispetto ai “dissidenti” del centrodestra; il tutto comunque potendosi fregiare di aver tenuto conto delle richieste del territorio riguardo la salvaguardia zona disagiata come la Val Bormida. A discapito, però, di Savona.
Perentorio il vice sindaco savonese, Elisa Di Padova: «Prosegue il regolamento di conti interno al centrodestra: il consigliere regionale Bozzano svende il territorio a Toti e a Bucci e chi ci rimette è Savona. Giovedì in Commissione tutto il territorio ha assunto un fronte unico; e i dirigenti scolatici hanno dato disponibilità a lavorare insieme per accorpamenti futuri, per l’anno 2025/26, non ora ad iscrizioni già ampiamente iniziate, con genitori e insegnanti nella più totale confusione, e con progetti, anche del PNRR, in corso. Ma proprio i rappresentanti regionali savonesi, invece, di congelare tutto come il loro territorio chiedeva, sono stati autori di un colpo di mano. Così, a fronte di una dispersione scolastica che vede la Liguria con il tasso di oltre il 14%, il più alto tra le Regioni del nord Italia, l’approccio della Regione è stato completamente sbagliato. L’accorpamento darebbe vita a una scuola monstre che, dall’oggi al domani, senza neanche il tempo di costruire un progetto condiviso, si ritroverebbe ad essere dislocata in 4 plessi diversi».
E di un «centrodestra sordo alle richieste del territorio e irrispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo per migliorare l’offerta; proponendo un piano di completamente sbagliato e con trattamenti diseguali fra le province», parla anche il vice presidente della Terza Commissione, il consigliere Pd Roberto Arboscello. Rincara poi il consigliere Pd Davide Natale: «L’assessore Ferro ha dimostrato che ciò che conta sono i numeri da dare al Ministero, e non il progetto dietro quei numeri. Ma, guarda caso, dei quattro accorpamenti in meno previsti nel Milleprororghe, tre sono stati concessi a Genova».
Amareggiato, pur essendo uomo di centrodestra, il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri: «Il territorio si è posto in materia unitaria, a prescindere da appartenenze politiche. Ci sono stati interventi concreti di tutti i dirigenti scolastici, portando elementi obiettivi, chiedendo, semplicemente, il giusto tempo. Con una giravolta carpiata la Regione, invece, impone una visione che crea un grave disagio operativo. Ne prendiamo atto, ma non avvaloriamo una scelta contraria al territorio».
Soddisfatto, invece, il capogruppo della Lega in Regione Liguria, Stefano Mai: «In questo modo si evita l’accorpamento Calasanzio-IC Carcare, che risulterebbe complesso. Come riferito anche in commissione da sindacati e ufficio scolastico provinciale, l’accorpamento dei due istituti savonesi è certamente il meno problematico dal punto di vista tecnico, perciò si è proceduto in questo senso. Siamo generalmente contrari alla politica dei tagli, anche se questi accorpamenti non andranno a inficiare assolutamente la formazione didattica ». —