LA REGIONE HA FATTO IL PUNTO ANCHE SULLE CENTRALI OPERATIVE TERRITORIALI DI SAVONA E FINALE

luisa barberis
Con sette nuove infrastrutture sanitarie, apparecchiature per la diagnostica e macchinari ospedalieri, puntano molto sul Savonese gli obiettivi che il presidente Giovanni Toti vuole centrare entro l’anno.
«La Liguria non avrà bisogno del differimento dei tempi che è stato proposto, perché siamo pronti», hanno chiarito ieri Toti e l’assessore Angelo Gratarola. La Regione accelera nel trasformare i fondi del Pnrr Sanità in servizi per i cittadini e ha anche ufficializzato una lista degli interventi in dirittura di arrivo. In provincia verranno collaudate entro marzo e rese operative da aprile le Centrali operative di Savona, Cairo e Finale, per garantire la presa in carico dei percorsi fra ospedale e territorio. In primavera inizierà anche la trasformazione del Santa Maria di Misericordia in ospedale di comunità (l’avvio è per settembre 2024) con tanto di casa di comunità, gli adeguamenti antisismici di Cairo (dove è già attivo il reparto di comunità) e Pietra. Entro il 2026 arriveranno altri investimenti. «È stato svolto un enorme lavoro di squadra da uffici, direzione medica, ingegneria clinica, staff tecnico e parte amministrativa per arrivare a questo importante risultato», precisa il direttore generale dell’Asl Michele Orlando.
Centrale operativa territoriale. Dietro a un nome complicato si cela un nuovo servizio, gestito prevalentemente da personale infermieristico, che dovrà occuparsi della presa in carico di pazienti fragili o cronici e accompagnarli nel percorso di dimissioni dagli ospedali o di cura, gestendo l’accesso a servizi, visite, strutture e professionisti coinvolti nei diversi passaggi assistenziali. In provincia ne sono previste sei: da aprile apriranno quelle di Savona (in via Collodi), Finale (ex ospedale Ruffini) e Cairo (dentro all’ospedale San Giuseppe), quindi verranno portati avanti i progetti di Vado, Pietra e Albenga.
Ospedali di comunità. Nel Savonese saranno due, ad Albenga e a Cairo. Il Santa Maria di Misericordia cambierà pelle entro settembre, accogliendo al suo interno sia l’attività dell’ospedale di comunità sia la casa di comunità, quindi vari ambulatori specialistici e i medici di famiglia in locali che sono in costruzione vicino al Punto di primo intervento. Al San Giuseppe di Cairo, invece, dove il reparto di comunità è già attivo e, anche se al momento in forma ridotta per via del cantiere, il 2024 sarà intanto l’anno del rinnovo edilizio e del completamento dell’adeguamento antisismico.
Santa corona. La stessa operazione di adeguamento antisismico è in corso a Pietra, dove nei prossimi anni è prevista anche una casa di comunità. Ma qui l’attenzione si focalizza soprattutto sul rinnovo delle grandi apparecchiature. In tutta la Liguria sono 30 su 61 i grandi macchinari già installati per un valore complessivo di 16,8 milioni di euro a fronte di uno stanziamento complessivo di 28,5 milioni. A Pietra è arrivata una dei due nuovi macchinari Pet liguri (l’altra è per il San Martino), un investimento da 5 milioni di euro.