Medici di famiglia con 3.800 posti in più per i pazienti in attesa


luisa barberis
savona
Mille posti in più tra i medici di famiglia savonesi. La svolta è imminente: grazie a una decisione della Regione che alza i massimali. Da lunedì i giovani medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale potranno aumentare il numero dei pazienti e assistere fino a 1.200 persone. Oggi ne potevano accogliere mille, quindi, pur accettando incarichi in zone carenti, accadeva che non tutti gli abitanti trovassero disponibilità. «Vuol dire che in tutta la provincia avremo 19 medici in grado di alzare i massimali e avere 3.800 posti aggiuntivi – spiega Luca Corti, referente Asl per la Medicina di base -, e i pazienti troveranno un dottore di riferimento nel loro paese, senza bisogno di spostarsi. 
Solo in Valbormida, dove oggi registriamo il maggior numero di carenze, si apriranno 600 posti in più. Questa misura era attesa, serve per tamponare la crisi che in questo momento vive la medicina di famiglia ed è la strada che stanno adottando un po’ tutte le regioni. Di recente anche la Toscana ha alzato i massimali a 1.500 pazienti». 
Proprio in questi giorni a infiammare il dibattito è l’arrivo del medico di base privato, che sta debuttando in provincia di Padova e potrebbe dilagare in altre realtà italiane particolarmente in difficoltà. Di recente il sindacato Anaoo Assomed ha definito il quadro Savonese “complicato, ma non da allarme rosso”: nel 2023 sono stati 40 i giovani medici che si sono iscritti all’Ordine di Savona, ma le previsioni parlano di oltre 50 dottori di famiglia pronti ad andare in pensione entro 5 anni. Soltanto ieri l’Asl ha pubblicato un bando per acquisire manifestazioni di interesse da parte di laureati in Medicina e Chirurgia abilitati, per il conferimento di un incarico provvisorio nel comune di Borgio Verezzi, dopo che uno dei dottori convenzionati è andato in pensione e non è stato possibile sostituirlo. Ad Altare sono rimasti in servizio solo due soli medici di famiglia, ma uno non ha disponibilità, visto che ha già alzato il massimale a 1.900 pazienti, l’altro vorrebbe andare in pensione, ma continua a spostare in avanti la data, perché non si trova un sostituto. —