L’INCONTRO A PALAZZO SISTO CON ASL E SINDACI

silvia campese
savona
«La strada percorribile è una sola: il rigassificatore deve restare a Piombino».
Il sindaco di Savona, Marco Russo, in occasione dell’incontro con Azienda sanitaria locale, Comuni e realtà economiche del territorio, ieri, è tornato a ribadire con forza la propria posizione: la Golar Tundra deve restare in Toscana.
L’ha fatto nel giorno in cui il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso del Comune di Piombino contro l’impianto Snam. Si tratta, quindi, di un’arma in più, in mano al territorio savonese, per contrastare il trasferimento del rigassificatore da Piombino alla costa savonese.
Intanto, sempre ieri, dall’incontro di Palazzo Sisto è emersa una posizione compatta tra i sindaci dei Comuni presenti. Di fronte al questionario, inviato da Snam ad Asl, in cui veniva chiesto di specificare gli effetti dell’impianto sull’economia locale, la decisione è stata unanime: non fornire una risposta nel merito. Bensì, inviare un documento in cui si ribadiscano i punti cruciali della contrarietà al rigassificatore. «La riunione di oggi – ha detto Russo – è stata un’ulteriore dimostrazione di un territorio che si confronta e sa esprimere una posizione unitaria. Continuo a ritenere paradossale che vengano richiesti alle amministrazioni comunali dati di ricaduta occupazionale che, invece, dovrebbero essere forniti da Snam e, semmai, sottoposti alla nostra valutazione». Da qui, la stesura da parte del Comune di Savona, di una bozza di risposta, che verrà inviata a Snam da tutte le amministrazioni locali. No, quindi, alle risposte puntuali del questionario: sì, invece, al sostegno di una posizione condivisa. «Le nostre considerazioni sull’impianto sono già state espresse in più occasioni e in vari documenti – ha detto Russo-. Continueremo a ripeterle anche questa volta».
Ciascuna amministrazione, nei prossimi giorni, elaborerà nel dettaglio il documento di replica che, nella sostanza, ribadirà la contrarietà al rigassificatore.
All’incontro di ieri, oltre ai Comuni toccati dall’impianto (Vado, Savona, Quiliano, Bergeggi, Cairo, Carcare, le Albisole) erano presenti i rappresentati dei settori economici della provincia: Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Presenti anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, insieme a una serie di associazioni per la tutela dei cittadini e dell’ambiente. Dall’altra parte, in rappresentanza della struttura commissariale della Regione, c’era il dirigente Nicola Poggi. Presente anche il direttore generale di Asl, Michele Orlando. «Come già spiegato, la posizione di Asl è di supporto tecnico – ha detto all’incontro-. In qualità di struttura sanitaria del territorio interessato, il nostro coinvolgimento è previsto dalla normativa e dall’iter procedurale. Abbiamo cercato di coinvolgere i soggetti del territorio interessati e toccati in modo diretto».
Una riunione, quella di ieri, da cui la posizione del territorio è uscita ancora una volta unita. Al termine dell’incontro ufficiale, la riunione è proseguita tra i sindaci per un ulteriore confronto sulle strategie da assumere nei prossimi incontri ufficiali.
A dare forza agli amministratori, ieri, anche la sentenza del Tar del Lazio, che boccia il ricorso del Comune di Piombino. Il trasferimento da Piombino potrebbe essere sempre più complesso.
La palla passa in mano alla Regione che dovrà fare i conti con la sentenza del Tribunale regionale.—