Un mega vertice, giovedì, a Carcare, con l’obiettivo di cercare un fronte condiviso per risolvere il pasticcio del dimensionamento scolastico in provincia di Savona. A farsene promotore, alle 20,30, presso il Centro polivalente di via del Collegio, il sindaco di Carcare, Rodolfo Mirri.
Spiega: «Giovedì avremo l’audizione presso la terza Commissione consiliare dove ribadiremo la nostra posizione: l’accorpamento tra Liceo Calasanzio e Istituto Comprensivo di Carcare non è l’ipotesi ottimale. Sia da un punto di vista organizzativo, accorpando un Liceo con un Istituto comprensivo che già sottintende 12 plessi in 5 Comuni; sia perché va a colpire una zona, come la Val Bormida, già pesantemente gravata da disagi e mancanza di servizi. L’intento della serata, però – sottolinea – è di affrontare il problema da un punto di vista oggettivo, evitando polemiche e bandierine su ipotesi alternative». Invitati Provincia, Comuni valbormidesi e Comune di Savona, dirigenti scolastiche, consiglieri regionali.
Riassumendo: il Consiglio provinciale, lo scorso 18 ottobre, si è pronunciato su un solo accorpamento tra gli Istituti comprensivi di Spotorno e di Quiliano. Sino al 9 gennaio è parso che la cosa, per l’anno 2024/25, si fermasse lì per poi discutere in primavera sui necessari ulteriori accorpamenti (tre in tutto per il Savonese) per l’anno 2025/26. Poi il pressing del Ministero, con la Regione che “ha strappato” uno “sconto” per un totale di 12 accorpamenti rispetto ai 16 previsti, approvando, però, a sorpresa, una delibera di giunta che appunto imponeva, per il Savonese, anche l’accorpamento tra Calasanzio ed Istituto Comprensivo.
Quindi è scoppiato il caos. Non solo per la ferma presa di posizione della Provincia, a ribadire la propria delibera; e non solo per gli strali dall’opposizione, con il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello, che lo definisce «Un piano fallimentare nato male che rischia di finire peggio». Dallo stesso centro-destra regionale si sono alzate critiche. Per il consigliere regionale Angelo Vaccarezza è «molto più semplice mettere in filiera orizzontale due istituti di secondo grado, cercando anche di salvaguardare l’entroterra». Concetto poi ribadito dall’emendamento in Consiglio regionale di Russo (FdI), Mai (Lega) e Bozzano (Cambiamo) che hanno proposto l’accorpamento degli istituti secondari superiori savonesi: Boselli-Alberti e Mazzini-Da Vinci. —
M.CA.