CAIRO, PROTESTA DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE

Potenziare il PPI di Cairo per dare respiro alle Pubbliche assistenze alle prese con carenza di militi e aumento esponenziale di chilometri. I numeri parlano chiaro, come elenca Maurizio Crepaldi per la Bianca Cairo: «Nel 2023 abbiamo svolto 6700 servizi, tra cui 2600 urgenze e 550 trasporti dal PPI di Cairo agli ospedali di Savona e Pietra; percorrendo un totale di 325 mila km. A ciò si aggiungono i 1270 servizi dell’automedica, per circa 50 mila km, che ha personale del 118, ma l’autista è messo a disposizione da noi, Bianca Carcare e Bianca Altare, con il supporto della Bianca Savona, Croce Oro Albissola e Croce Verde Albisola». Numeri alti anche per la Croce Bianca di Carcare, come conferma Alessandro Ferraris: «3600 servizi, per 180 mila km, con 1300 urgenze»; così come la loro parte la fanno anche le realtà “minori” come la Croce Rossa Cengio, dove Dario Sivieri elenca: «1200 servizi, 363 urgenze, per un totale di 70 mila km, il tutto sulle spalle di soli volontari visto che non abbiamo dipendenti».
Tra l’altro, in una situazione viaria «che vede la A6 ad una corsia, tant’è che per le urgenze si propende quasi totalmente per la Sp 29, comunque tortuosa, trafficata ed anche con la sirena non è certo agevole».
Afferma, il presidente della Croce Bianca Cairo, Crepaldi: «Bisogna mettere in condizioni il PPI di Cairo di lavorare meglio. Non indirizzarvi certo i rossi o i gialli complessi, ma per certi codici verdi e gialli minori devono essere messi in condizione, come strumentazioni e specialisti, di intervenire. Mentre le ambulanze devono per forza bypassarlo, ed è assurdo andare a Savona, pesando anche sul Ps del San Paolo, per un codice verde, per un catetere da stappare, o per un trauma che si può verificare con una semplice radiografia». E conclude: «Si parla della nuova Tac che dovrebbe essere messa in attività a maggio, ma ci sarà il personale che poi la potrà far funzionare a regime? E il PPI potrà chiedere esami tac? Perché ricordiamo l’esperienza delle nuove sale operatorie, realizzate e poi praticamente mai utilizzate».
Alessandro Ferraris pone poi l’accento sulle dismissioni notturne: «Di notte certe PA, avendo pochi militi, non prestano servizio, lasciando spesso il territorio sulle spalle di quelle più strutturate. Se a ciò si aggiungono le non rare richieste di dismissioni notturne dal Ps di Savona, costringendo un mezzo da qui a stare fuori 2 ore, si complica tutto».
Tutti, poi, sottolineano l’importanza della nuova ambulanza India infermierizzata, auspicando che a maggio ne venga riconfermata la presenza in Val Bormida. —
m.cA.