LA PRATICA VERRÀ SEGUITA DA UNO STUDIO LEGALE DI LA SPEZIA SPECIALIZZATO IN DIRITTO AMBIENTALE

GIOVANNI VACCARO
VADO LIGURE
Il nodo del trasferimento della nave Golar Tundra e del rigassificatore di Snam Fsru dal porto di Piombino alla rada di Savona-Vado sarà oggetto di una petizione al Parlamento Europeo.
Nel Savonese è scattata una raccolta di firme per sostenere l’iniziativa lanciata dalle europarlamentari del M5S Mariangela Danzì e Tiziana Beghin, che nelle scorse settimane avevano anche incontrato gli attivisti dei comitati che stanno conducendo una battaglia in piazza contro il progetto.
La petizione sarà redatta da un giurista specializzato in questioni ambientali, individuato in Marco Grondacci, consulente in Diritto ambientale di La Spezia. Una volta raccolta tutta la documentazione, la settimana prossima presenterà il testo alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo.
«Ricordiamo che la petizione europea può essere sottoscritta da qualsiasi cittadino o associazione a sostegno della stessa – sottolinea Stefania Scarone, coordinatrice provinciale del M5s -. Il documento e i moduli per la firma come sostenitore della petizione sono disponibili nella libreria Ubik di Savona e nel locale U cafè de vuè di Vado fino a lunedì 22 gennaio».
La petizione rappresenta una seconda strada per coinvolgere l’Unione Europea. Beghin e Danzì avevano già presentato un’interrogazione per chiedere agli organismi di Bruxelles un intervento per fermare il piano sul rigassificatore di Snam Fsru e del Governo italiano, mettendo in correlazione l’area individuata per ospitare la nave Golar Tundra e la vicinanza con l’Area marina protetta dell’isola di Bergeggi, collegandola alle normative di tutela dei siti “Natura 2000”. Un’area che tra l’altro su sollecitazione dell’Unione europea la Regione stessa aveva deciso di ampliare fino a 18 mesi fa, prima che venisse fuori il progetto del rigassificatore.
La speranza era che da Bruxelles arrivasse un intervento drastico che imponesse la ricerca di un sito alternativo. La risposta era arrivata nei giorni scorsi direttamente dal Commissario europeo con deleghe ad ambiente, oceani e pesca, il lituano Virginijus Sinkevi?ius. Il responso, però, si era limitato a far presenti le normative vigenti, ossia che spetta allo Stato italiano valutare un sito alternativo, ma nel caso la valutazione di impatto su un sito “Natura 2000” dia esito negativo o indichi incidenze significative.
Il commissario governativo, Giovanni Toti, ha più volte ribadito che sarà proprio il Ministero a redigere una Valutazione di impatto ambientale sul progetto di spostamento del rigassificatore, che in pratica rappresenterà il verdetto sull’operazione per spostarlo da Piombino a Savona-Vado. Secondo Toti la Valutazione di impatto ambientale offre le migliori garanzie per la valutazione di ogni aspetto legato alla tutela dell’area marina protetta. Ora invece gli ambientalisti con la petizione cercano di richiamare l’attenzione dell’Unione europea sul progetto che in provincia di Savona ha sollevato un coro di proteste senza precedenti, con prese di posizioni contrarie che vanno dal sindacato all’Unione industriali e al mondo del turismo. —