I SINDACATI: «LA REGIONE HA SOTTOVALUTATO IL PROBLEMA E ORA IL PERSONALE DOVRÀ ESSERE RICOLLOCATO»

IL CASO
LUISA BARBERIS
Scoppia la guerra dei numeri sull’operazione Gaslini diffuso e sulla necessità di ricollocare infermieri e oss che lavorano in Pediatra. Da un anno tutte le attività dedicate all’Infanzia sono gestite direttamente dall’Istituto e non più dall’Asl, ma ora la misura comporta un cambio del datore di lavoro per i dipendenti. Il passaggio è su base volontaria, ma, se per la Regione la vertenza interessa 11 persone in tutta la Liguria, per il consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd), Cisl e Cgil, i numeri sono più alti, soprattutto a Savona. Qui, a fronte di 19 infermieri che hanno accettato, ce ne sono 25 che vogliono restare in Asl, da ricollocare. Il rischio è che, nonostante le nuove assunzioni dal concorso per il Ponente, non ci sia abbastanza personale. Il tema è già al centro di un botta e risposta. «Dalla giunta sono arrivati numeri che non corrispondono alla realtà, anzi la mistificano – attacca il consigliere Roberto Arboscello, che ha già presentato un’interrogazione all’assessore Angelo Gratarola –. In aula ci è stata mostrata una tabella dove in 11 non avrebbero accettato il trasferimento. In realtà i numeri sono altri: 25 persone per la Asl 2 savonese, altro che 11 in tutta la Liguria. L’assessore Gratarola ha verificato? Stando ai fatti no. Fin da subito quel dato non ci è sembrato coerente con la realtà. Un sospetto confermato anche dalla delibera di giunta, che ha prorogato di sei mesi il termine per il trasferimento del personale dalla Asl al Gaslini, vista la carenza di infermieri e oss».
Gratarola assicura: «A Savona tutto andrà a regime entro marzo. Il numero fornito in aula è corretto, perché riferito al personale comandato al 31 luglio 2023. La cifra è inferiore rispetto a quella del luglio 2022, partenza del Gaslini diffuso, perché qualche unità aveva già presentato istanza di recesso dal comando. Ora, per garantire l’organico necessario alle strutture pediatriche, è necessaria un’uscita graduale, in parallelo agli ingressi delle nuove assunzioni in corso. Per questo abbiamo deliberato un provvedimento di Giunta, che indica alle Asl 1, 2 e 5 di prevedere per il primo semestre 2024 un’uscita differita dalle pediatrie del personale che non ha scelto il trasferimento al Gaslini. Questo per garantire la continuità assistenziale».
Ma anche la proroga non convince i sindacati, come spiega Giovanni Oliveri (Cisl): «Visto che il Gaslini può utilizzare le graduatorie di infermieri e oss vigenti, chiediamo che si cominci subito a sostituire il personale Asl che ha chiesto di rimanere in azienda. C’è un accordo sottoscritto. Nel contempo ci viene spontaneo chiederese i soggetti coinvolti in questo progetto (Asl e Gaslini, ndr) siano veramente convinti della validità del progetto. Se così non fosse, meglio per tutti rimetterlo in discussione». —