
IL RETROSCENA
genova
Un doppio effetto: in consiglio regionale e sul territorio savonese. La mossa di Angelo Vaccarezza ha scosso la politica ligure ma potrebbe essere solo il primo passo, un terremoto con diverse scosse di assestamento.
I rumors su un allargamento del gruppo forzista in Consiglio regionale sono insistenti. E le voci raccolte nei corridoi di via Fieschi sussurrano scenari che, se si dovessero concretizzare, cambierebbero gli equilibri tra le forze politiche del centrodestra. Uno dei consiglieri che potrebbero essere tentati da un ritorno sotto le insegne azzurre è Stefano Anzalone, anche lui un ex arancione, che al momento è parte della maggioranza ma è nel gruppo misto con la sigla del suo movimento “Progresso ligure”, che esprime anche il consigliere comunale genovese Umberto Lo Grasso (che a Tursi siede con la lista Toti). Ma le voci sugli eletti potenzialmente interessati al revival forzista non si fermano ad Anzalone: tra i più citati nei corridoi della politica ligure c’è pure il consigliere del Tigullio, Domenico Cianci, oggi nella Lista Toti, che però proviene dallo stesso territorio del coordinatore forzista e sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco: un elemento che, nella prospettiva di un ritorno alle urne tra due anni, non va sottovalutato.
Con un eventuale gruppo da tre, o addirittura quattro consiglieri, qualche equilibrio nell’aula e nelle commissioni del Consiglio regionale cambierebbe: Forza Italia supererebbe Fratelli d’Italia, che è rimasta con due consiglieri a causa della morte di Sauro Manucci, ma che può contare su due assessori. Senza contare che il capogruppo meloniano Stefano Balleari ha chances di andare in Parlamento europeo a giugno, lasciando il posto a Francesco Debenedictis. Un gruppo azzurro più “pesante” potrebbe riaprire anche per Toti la partita di un rimpasto di giunta, anche se per l’ultimo scorcio di consiliatura un cambio nell’esecutivo non è in agenda, almeno per il momento. Ma un conto è il microcosmo di via Fieschi, un altro il territorio: il ritorno di Angelo Vaccarezza tra gli azzurri cambierebbe le carte in tavola soprattutto nella provincia di Savona, quella in cui Toti è più in difficoltà per dossier come il rigassificatore a Vado o l’ospedale di Albenga. Il passaggio dell’ex presidente della Provincia di Savona non fa saltare di gioia tutti i forzisti liguri: il sindaco di Alassio e coordinatore savonese dei forzisti, Marco Melgrati, è uno storico rivale di Vaccarezza: «Siamo contenti se Forza Italia incrementa le iscrizioni ma alcune posizioni come quella del consigliere Vaccarezza non brillano per coerenza». Intanto, Vaccarezza non perde tempo e già ieri ha riunito un gruppo di amministratori locali della Valbormida a Cairo, mentre oggi dovrebbe replicare con un’assemblea aperta ad alcuni eletti dell’entroterra di Albenga. Nel Savonese ci sono diversi amministratori che contano un rapporto consolidato e decennale con l’ex totiano: dal presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri ad alcuni sindaci come Paolo Lambertini di Cairo Montenotte o Daniele Galliano di Bormida, o la consigliera provinciale Enrica Rocca. Senza contare decine di assessori e consiglieri. Difficile immaginare quanti seguiranno Vaccarezza in Forza Italia: ma le condizioni per un esodo potrebbero materializzarsi presto. —
m. d. f./ e. ros.
