ALBISOLA SUPERIORE
GIOVANNI VACCARO
ALBISOLA Superiore
Dopo anni di stallo si riapre la partita della nuova sede della Croce Verde di Albisola. I locali attuali, in via dei Conradi, sono ormai inadeguati alle esigenze di una delle più antiche pubbliche assistenze della Liguria, che negli ultimi anni ha visto moltiplicare gli interventi, superando i 5.000 all’anno. Come se non bastasse, i volontari albisolesi pagano le difficoltà incontrate da un progetto per costruire una nuova sede sfruttando l’operazione dell’ex edificio dell’Enel in corso Mazzini e spostarsi in un’area vicino a via Giovanni XXIII. Varato una decina di anni fa, il piano è rimasto fermo per problemi burocratici e per l’andamento del mercato immobiliare. La nuova opportunità arriva dall’accordo con la società Leone srl, che oggi ha in mano il progetto immobiliare su una vasta area a monte di via Giovanni XXIII.
Il presidente della Croce Verde, Vilder Vanz, poco prima di cedere lo scettro a Emmanuele Pescio, ha trovato una possibile soluzione: «La scorsa estate avevamo raggiunto l’accordo con la società Leone – spiega Vanz -, poi sono subentrate altre questioni burocratiche. Era stato deciso di accorpare due pratiche urbanistiche, quella del progetto immobiliare sulle aree dell’ex gasometro e quella della nostra sede. Però prima è cambiato l’architetto del Comune e poi è scoppiata la bufera che ha visto indagato il segretario generale». La storia delle sede della Croce Verde porta indietro nel tempo. Nel 2013 la pubblica assistenza aveva acquistato l’ex cabina Enel tra via XXV Aprile e corso Mazzini, abbandonata da oltre dieci anni, con un investimento di 570 mila euro. Secondo gli accordi con la Alce Immobiliare, la Croce Verde avrebbe utilizzato l’area dell’ex cabina Enel, circa 1200 metri quadrati, per realizzare parcheggi che avrebbero fornito una nuova entrata economica. I volumi sarebbero stati ceduti alla Alce, che in cambio avrebbe realizzato la sede. I problemi sono sorti in seguito, con l’impossibilità di edificare in corso Mazzini a causa delle nuove norme del Piano di bacino e con l’aumento dei costi di costruzione. La nuova soluzione è simile alla precedente. La Croce Verde cederebbe la volumetria residenziale alla Leone, tenendo la superficie di corso Mazzini per realizzare una trentina di parcheggi da vendere. In cambio la proprietà offrirà 1000 metri quadrati del terreno incolto dietro alle attuali palazzine per la nuova sede.
Nello slargo sarà realizzata una rotatoria per l’accesso al complesso e l’edificio della pubblica assistenza si affaccerà su via Giovanni XXIII. Resta il nodo dei tempi della burocrazia: «Siamo fiduciosi – commenta Vanz -, la Croce Verde ha la fortuna di avere soci con grandi competenze e che hanno sempre dato supporto e disponibilità». —

