SAVONA. PASA (CGIL): SI VOGLIONO SCARICARE LE RESPONSABILITÀ

giovanni vaccaro
savona
Otto sezioni, ciascuna con due o tre sottosezioni, per delineare le “condizioni di giustizia ambientale associate all’opera”. Ma redigere una valutazione su argomenti sui quali non si ha la competenza è difficile, se non impossibile. Dopo le polemiche e gli scontri tra favorevoli e contrari, il progetto del rigassificatore ha portato nel Savonese anche un paradosso.
Il complesso iter del progetto di trasferimento nella rada di Savona-Vado del rigassificatore, oggi ospitato nel porto di Piombino, prevede una serie di adempimenti tecnici e burocratici. Tra questi è emersa anche una valutazione degli impatti sul territorio, da inserire all’interno della Valutazione di impatto sanitario prescritta per legge, a cui seguirà la Valutazione di impatto ambientale. Seguendo le normative, Snam Fsru, la società proponente il progetto e proprietaria della nave Golar Tundra, a bordo della quale funziona il rigassificatore, ha chiesto alla Asl di Savona una relazione sulle possibili ricadute socio economiche. I dati chiesti comprendono domande sull’occupazione diretta e indiretta, femminile e giovanile, per i residenti nei Comuni interessati, percorsi di formazione professionale, consumo del suolo, aree verdi fruibili dal pubblico, elementi sul patrimonio storico, culturale e così via.
Tutte valutazioni che peraltro devono essere adeguatamente descritte e motivate. Si tratta di informazioni di cui la Asl ovviamente non dispone. E ha girato la richiesta a 26 soggetti coinvolti dal progetto, tra cui gli 8 Comuni toccati dall’impianto o dalle condotte di allaccio (Savona, Vado, Bergeggi, Spotorno, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo), le categorie economiche, i sindacati, le associazioni di volontariato e dei consumatori. I rappresentanti dei quali a loro volta sono rimasti spiazzati: alcuni non risponderanno, altri sottolineeranno che le informazioni richieste non sono di loro competenza, altri ancora sono indecisi sul da farsi.
«Serve un tavolo di confronto aperto – interviene Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil -. Come fa la Asl a costruire un quadro di informazioni di cui non dispone? C’è persino la richiesta di indicare gli effetti sull’occupazione femminile e giovanile: è un dato che deve essere indicato da Snam e invece Snam lo chiede ad Asl, che lo chiede a noi? Sono loro, soggetto proponente e commissario governativo, che devono dare queste informazioni eventualmente chiedendo agli enti competenti solo alcune informazioni specifiche. Altrimenti questa procedura diventa solo un modo per scaricare responsabilità su altri». Il sindaco di Savona, Marco Russo, ha già scritto una lettera segnalando l’impossibilità di compilare il questionario con risposte esaustive. E ha chiesto di convocare un incontro con gli altri Comuni. —