Giovanni Vaccaro
VADO LIGURE
La pace sociale nel porto di Vado si incrina proprio nel momento in cui il principale terminalista sta aprendo una nuova fase di sviluppo, con la nomina nuovo amministratore delegato di Vado Gateway e Reefer Terminal, Santi Casciano, che dovrà consolidare il trend di crescita dei traffici dopo l’avvio dell’infrastruttura ad opera del predecessore Paolo Cornetto nel 2019.
I sindacati confederali, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, hanno proclamato tre giorni di sciopero, dal 15 al 18 gennaio, del personale in servizio sulla piattaforma Vado Gateway. La protesta è partita dopo lo stallo nelle trattative con l’azienda in merito alle richieste delle parti sociali, che puntano a ottenere un’integrazione di dieci euro al giorno in più sul capitolo della flessibilità, per adeguare le retribuzioni al costo della vita, e un nuovo accordo sulla formazione. Ma anche nel vicino Reefer Terminal si respira aria di tensione a causa dell’eccessivo ricorso ai turni straordinari. Lo sciopero del personale della piattaforma Vado Gateway è stato indetto due settimane dopo la proclamazione dello stato di agitazione, a sua volta seguito dalle procedure di raffreddamento. Ma il tavolo non ha prodotto i risultati sperati e i segretari confederali Simone Turcotto (Filt-Cgil), Danilo Causa (Fit-Cisl) e Franco Paparusso (UIltrasporti) hanno scelto la via dello sciopero. Inizialmente erano previste solo 48 ore di astensione, poi si è arrivati a tre giorni completi. Tre pacchetti da 24 ore ciascuno: i lavoratori si fermeranno dalle 7 di venerdì 15 gennaio alle 7 di sabato 16, dalle 7 del 16 alle 7 di domenica 17, dalle 7 del 17 alle 7 di lunedì 18.
«Non sono state trovate disponibilità aziendali sulle richieste di adeguamento salariale necessario a contrastare l’aumento del costo della vita e l’impoverimento del potere d’acquisto – hanno sottolineato i sindacati -. Inoltre è stata respinta la richiesta di costituire un accordo quadro sull’accesso alla formazione per l’utilizzo di mezzi operativi e per i formatori che hanno attualmente un ruolo temporaneo regolato da accordi individuali».
Di fatto la richiesta dei sindacati era di aggiungere dieci euro al giorno sul capitolo della flessibilità, che avrebbe interessato un monte di sei giornate al mese. «Per quanto riguarda la formazione – spiega Turcotto -, l’accordo proposto sarebbe addirittura a costo zero per l’azienda». «Sui temi di adeguamento del livello contrattuale e sulle commistioni del personale operativo in promiscuità con il Reefer Terminal non ci sono state adeguate risposte, altresì non soddisfa l’indisponibilità di costituire discussioni tecniche sui profili di dispatcher, planner e manutenzione», aggiungono i sindacati. Anche sulla sponda del Reefer Terminal, operatore che fa parte della stessa galassia di Apm Terminals come il Vado Gateway, ma non è coinvolto nello sciopero, la situazione è tesa. Secondo i sindacati c’è da risolvere il nodo della “promiscuità” nell’utilizzo degli operatori tra le due banchine: il timore è che si punti a condividere il personale come se si trattasse di un unico soggetto. Le vertenze riguardano anche l’eccessivo ricorso agli straordinari. «Una situazione pesante – spiegano i sindacati -, che d’estate grava su un periodo da 20 a 24 giornate. Decisamente troppe. In pratica si procede con il raddoppio del turno, una soluzione non prevista dal contratto nazionale, che invece indica solo la possibilità di prolungare l’attività del personale di due ore».
Dal canto suo il gruppo che gestisce sia Vado Gateway sia Reefer Terminal, contattato dal nostro giornale, ha preso qualche giorno di tempo per esaminare la situazione. D’altra parte il nuovo amministratore delegato, Santi Casciano, è entrato formalmente in carica soltanto lo scorso 15 dicembre.—