
Domenica 17 dicembre, presso la sala conferenze dell’Hotel NH Savona Darsena, circa cento persone hanno partecipato al dibattito promosso dalle europarlamentari Maia Angela Danzi’ e Tiziana Beghin.
Oltre alle due europarlamentari hanno partecipato a questo importante convegno, moderato dalla Consigliera Comunale Albisola Superiore e Referente provinciale del M5S Stefania Scarone, il Deputato Roberto Traversi, il Giurista ambientale Marco Grondacci, la biologa marina Nadia Repetto, il Sindaco di Quiliano Nicola Isetta ed il Consigliere comunale di Savona Federico Mji.
La grande partecipazione di domenica dimostra quanto il dissenso del territorio sia compatto nei confronti di questo progetto, sia nelle ragioni politiche che in quelle scientifiche.
La cittadinanza non è stata ascoltata sin dall’inizio, ma nel corso di questi mesi si è fatta sentire parecchie volte, manifestando apertamente il suo dissenso.
Sul rigassificatore di Vado, le europarlamentari Danzì e Beghin hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea e sono due le interpellanze depositate alla Camera dal deputato Roberto Traversi.
Dal punto di vista pratico le europarlamentari hanno messo in risalto la possibilità e l’utilità che ogni cittadino possa interpellare il consiglio europeo con due strumenti previsti dalla Comunità Europea, La Denuncia per violazione dei diritti e la Petizione all’UE.

Nel caso della Denuncia, qualsiasi cittadino può presentarla, mentre la Petizione può essere presentata sia un singolo cittadino o da una Associazione, alla quale possono aderire altri cittadini a sostegno.
Le informazioni necessarie per attuare questi strumenti democratici si possono trovare sul portale della Commissione Europea: https://commission.europa.eu/about-european-commission/get-involved/petition-eu_it

Per questo Progetto sin dall’avvio, si è scelto un metodo non democratico, non coinvolgendo subito le Amministrazioni locali del territorio e la cittadinanza.
Quello di Vado e Savona è un progetto che va controcorrente rispetto al percorso di decarbonizzazione da intraprendere per far fronte alla crisi climatica, ancorandoci per decine di anni ancora alle fonti fossili.
Un progetto scellerato, che avrebbe gravi conseguenze sulla ricchezza e la biodiversità dell’ecosistema marino, compromettendo la funzionalità del nostro mar Ligure.
Un progetto che risulta in contrasto con le normative europee che riguardano la tutela delle aree protette.
Questo Progetto non tiene in alcun modo conto dei pareri di esperti che con dati tecnici ed analisi approfondite, hanno evidenziato come non ci sia emergenza energetica e quindi il GNL non sia necessario.
La decisione di riposizionare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è innegabilmente sbagliata, ci sarebbero conseguenze gravissime i cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sull’ambiente , sul turismo ma anche perché danneggerà diversi siti Natura 2000, siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità.
Stefania Scarone
Coordinatrice Provinciale M5S
