
alessandro di matteo
roma
Sono mesi che Elly Schlein parla di lavorare ad un’alleanza delle forze di opposizione e dalle parti del Pd fa piacere sentire Giuseppe Conte che parla finalmente di «costruire l’alternativa». Il leader M5S ieri su La Stampa per la prima volta non ha frenato quando ha parlato di unire le opposizioni, una novità rispetto alle punzecchiate al Pd degli ultimi mesi. «Il tempo lenisce le ferite – dice il capogruppo al Senato Francesco Boccia, uno dei più attivi nel costruire il dialogo tra il Nazareno e M5S – la rottura alle politiche dello scorso anno ha pesato, ma oggi tutti si rendono conto che la linea di Elly Schlein e del Pd è quella di chi lavora per l’unità. Elly, ogni volta che c’è stato qualche screzio con le altre opposizioni, è andata oltre, ha pensato al futuro».
Insomma, il lavoro di questi mesi paga, dice Boccia, «sui territori sono tre anni che ci battiamo per unire». Ora, aggiunge, «appare chiaro a tutti cosa significa avere la destra al governo». Proprio questa, insiste, sarà la sfida, fermare “l’onda nera” alle Europee, non contendersi «lo 0,1% tra di noi. Le parole di Conte fanno il paio con quelle di Elly di questi mesi e mi auguro possano fare il paio anche con quelle di tutti gli altri leader di opposizione». Certo, è chiaro a tutti che la competizione continuerà. E qualcuno, come Giuseppe Provenzano, si aspetta che ora le parole di Conte trovino una conseguenza nelle alleanze per le amministrative: «Siamo il primo partito di opposizione, essere unitari è la nostra missione». Le parole di Conte sono «un bene, ma pure a livello locale la destra fa danni. Serve generosità anche lì».
Perché, appunto, per le regionali e le comunali gli accordi stentano un po’ a decollare. Lo ricorda Alessandro Alfieri, esponente della minoranza Pd: «Sono abituato a giudicare dai comportamenti concludenti, non dalle parole. Le prime prove sono le intese territoriali per amministrative e regionali, vedremo nei fatti. Il Pd ha sempre mostrato generosità e responsabilità».
Marco Sarracino invita a «rafforzare il campo delle opposizioni partendo da temi comuni, come la difesa della sanità pubblica o il no all’autonomia differenziata. A Napoli sperimentammo prima che altrove l’unità delle attuali forze d’opposizione e abbiamo dimostrato sul campo che quella è la via giusta». E anche Matteo Ricci -coordinatore dei sindaci Pd che a Pesaro ha aperto a M5S nella sua giunta già tre anni fa – afferma: «È chiaro che ognuno corre per sé alle Europee ma dobbiamo avere una “competizione cooperativa se vogliamo battere la destra». Certo, qualcuno ipotizza che Conte abbia corretto la linea perché ha visto che «fare quello che impedisce di costruire l’alternativa non paga. E ora magari si candida a fare il “federatore”». Ma per Boccia l’importante ora è «esercitare al meglio il ruolo di opposizione. Le politiche sono nel 2027, fare la competizione su chi guida la coalizione è un esercizio filosofico».
