IL SINDACO DI QUILIANO: «CONTRO IL PROGETTO BISOGNA MANTENERE UN FRONTE AMPIO E COMPATTO»
giovanni vaccaro
savona
Un pizzico di ironia per addolcire tanta rabbia. Ieri mattina quasi 200 persone di Savona, Vado e Quiliano hanno dato vita alla manifestazione di protesta, organizzata dalle associazioni Vivere Vado e Anemos, per ribadire l’opposizione al progetto del rigassificatore. Battute goliardiche, ma anche striscioni di sdegno, contro l’ipotesi di trasferire nella rada di Savona-Vado l’impianto installato a bordo della nave di Snam Fsru Golar Tundra, oggi ormeggiata nel porto di Piombino. Con la “Camminata scanzonata” associazioni e comitati, ma soprattutto molti residenti della zona, hanno sfidato il freddo e la tramontana tesa per percorrere in corteo il tracciato che seguiranno le condotte dal litorale di Vado alla località Gagliardi di Valleggia. Una “via crucis” simbolica, durante la quale i nomi delle strade sono stati modificati giocando sulla doppia valenza della parola “via” che può avere anche il senso di “andate via”. Così via Tecnomasio è diventata “via Snam”, via Leopardi è stata rinominata “via Golar Tundra”, solo per citare due esempi. In una giornata tersa la rada di Vado si è mostrata priva di navi in attesa di entrare in porto o di scaricare il greggio al campo boe della Sarpom. Un panorama che è stato evidenziato da molti: «Il nostro mare dovrebbe essere sempre così». Alla camminata ha preso parte anche il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta, fra i più determinati oppositori al progetto. «Il Comune di Quiliano è impegnato in una battaglia di metodo e di contenuti, vista l’importanza e le ricadute che una simile scelta comporta, occorre un fronte più ampio e compatto possibile».
Tra l’altro, solo pochi giorni fa, il consiglio comunale ha approvato l’emendamento proposto dalla Rete dei Comuni sostenibili che è stato inserito nello Statuto comunale quilianese e che prevede esplicitamente “sostenibilità, tutela dell’ambiente, del clima e della biodiversità, il principio intergenerazionale”. «Vogliamo riprenderci il nostro territorio con ironia ed allegria», ha commentato Franca Guelfi, consigliere uscente di Vado e membro del gruppo Vivere Vado. Con gli altri partecipanti ha recitato una filastrocca in dialetto ligure, attaccando Giovanni Toti, presidente della Regione e commissario per il rigassificatore, ma anche l’ex sindaco Monica Giuliano: «In mezu a ‘sti bei campi, tra vigne e armugnìn, ghe vögnan fä un casìn».
Anche a Toti e Giuliano sono state “reintitolate” due strade. Il corteo è partito alle 10 dal pontile di Tirreno Power, ossia dove toccherebbe terra la tubazione sottomarina proveniente dal punto di ormeggio della Golar Tundra. Poi il gruppo si è diretto verso Valleggia, dato che in località Gagliardi è prevista la stazione di misurazione e pompaggio del gas da inviare verso la Valbormida. —

