COVID: SECONDO I DATI ASL I PAZIENTI SONO SCESI DA 75 A 62 NELL’ULTIMA SETTIMANA
luisa barberis
Aumentano i positivi sul territorio, ma calano i ricoveri in ospedale dei pazienti nei quali il Covid è andato a sommarsi ad altre patologie. È il quadro che emerge dall’ultimo fotografia scattata da Alisa per monitorare la circolazione del virus con un bollettino, che viene emesso settimanalmente e tiene conto dell’andamento regionale. Per quanto riguarda il Savonese, i dati del 28 novembre evidenziano 1370 casi di positività. Solo una settimana prima, tanto per dare un termine di paragone, c’erano 1136 positività in provincia. Il risultato è un balzo in avanti di 234 nuovi casi in una settimana che, oltretutto, potrebbero essere sottostimato, visto che oggi si sottopone al tampone e viene tracciato solo chi deve entrare in ospedale o deve sottoporsi ad accertamenti clinici. A fronte di un virus che sembra circolare con insistenza, emerge anche un calo dei ricoveri: il 21 novembre erano 75 i pazienti in ospedale con il Covid (non per Covid), mentre gli ultimi dati attestano i ricoveri a 62 casi. Tuttavia nei giorni scorsi all’ospedale di Pietra Ligure è morta un’anziana di 96 anni, che era anche positiva. L’imperativo ora è frenare la circolazione virale, che nei prossimi giorni potrebbe tornare a salire, anche per via del freddo che costringe le persone in luoghi chiusi, quindi potenzialmente più favorevoli al contagio. L’Asl di Savona punta sempre sui vaccini ed è per questo il Palacrociere tornerà ad aprire le porte martedì, dalle ore 13,30 alle 17,30 per un’altra giornata di Open Day, durante la quale gli abitanti potranno ancora ottenere sia l’antinfluenzale sia l’antiCovid in un’unica seduta, anche senza effettuare la prenotazione. L’ultimo Open Day si terrà poi il 12 dicembre, sempre al pomeriggio e al Terminal savonese. Martedì scorso oltre 400 savonesi si sono messi in coda e hanno ottenuto il siero aggiornato alle nuove varianti Covid, dopo che di recente la platea degli aventi diritto è stata estesa anche a tutti gli over 60, oltre che ai fragili, alle donne in gravidanza, ai sanitari. Tra queste persone, molte si erano già immunizzate contro l’influenza, rivolgendosi ai medici di famiglia o alle farmacie che continuano a essere in prima linea e ad erogare servizio e assistenza. —

