L’AUTORITÀ SULLA CONCORRENZA CONTESTA L’AFFIDO DIRETTO DEL SERVIZIO

silvia campese
savona
L’affido diretto del servizio di raccolta rifiuti della Provincia di Savona a Sat è a rischio. A dirlo è il Garante della concorrenza che, in una missiva inviata al presidente di Palazzo Nervi, Pierangelo Olivieri, ha messo in discussione l’affido diretto, in house, del servizio a 65 Comuni del territorio (resta fuori il capoluogo, Savona, e tre Comuni legati alla provincia di Imperia).
Le motivazioni sono principalmente due: secondo il Garante non è corretto che l’ente affidatario, la Provincia, possegga parte delle quote di Sat. Inoltre, si dice che la reale convenienza economica di tale scelta non sarebbe stata dimostrata. Da qui, la richiesta del presidente del garante, Roberto Rustichelli: entro sessanta giorni la Provincia dovrà precisare come intenda «rimuovere le violazioni della concorrenza». In caso contrario, l’Autorità Garante potrà presentare ricorso contro la delibera. Con il rischio che l’affido a Sat salti.
Dure le parole usate dal Garante. La prima violazione, si legge nel testo, riguarda le quote: «La deliberazione adottata dalla Provincia- scrive il Garante- appare viziata. Palazzo Nervi partecipa al capitale sociale del soggetto incaricato della gestione di un servizio pubblico locale».
Altra violazione riguarda i motivi che hanno portato alla scelta di Sat. «La Provincia- si legge- non compie alcuno sforzo per motivare la propria scelta sul piano della comparazione tra le alternative praticabili». Palazzo Nervi si sarebbe limitato a dire che Sat è già attiva nei diversi Comuni del territorio. «Ciò non pare tuttavia sufficiente a giustificare l’affidamento».
La Provincia, ora, deve correre ai ripari per evitare che l’affido salti e il lungo percorso, che ha portato all’affido del servizio a Sat, salti in aria.
«Non siamo preoccupati – ha precisato il presidente Olivieri-. Abbiamo già provveduto ad affidare l’incarico per le integrazioni richieste alla società Contarina e al legale Lorenzo Cuocolo per valutare una possibile cessione della quota che l’ente possiede in Sat. Il percorso di ingresso dei nuovi Comuni, al contrario, sta andando molto bene: si procede in modo rapido e con esiti più che positivi».
Un tema, questo, di cui si parlerà nel prossimo consiglio provinciale. Per ora, però, la spada di Damocle sull’affido a Sat resta sospesa