SCHLEIN PROPONE “UN GRANDE PIANO CASA CON I 12 MILIARDI DEL PONTE” MA I CINQUESTELLE ILLUSTRANO UN LORO PROGETTO CON INIZIATIVE DIFFERENTI
alessandro di matteo
roma
Altro che ponte sullo stretto di Messina, quei 12 miliardi vengano usati per un «grande piano casa». Il Pd riunisce la Direzione del partito per presentare la propria contro-manovra che risponde alle «scelte scellerate del governo» e Elly Schlein la racconta così: «Abbiamo un’idea di Italia, e la proponiamo coniugando programma e tensione ideale, numeri e valori», con un approccio «da alternativa di governo» e non solo per fare «testimonianza». È appena un accenno, perché la leader democratica non intende fare polemiche, ma è inevitabile, visto che l’alleato-concorrente Giuseppe Conte ha deciso di presentare a sua volta la propria contro-manovra proprio nello stesso giorno, attaccando Giorgia Meloni per i «tagli alla sanità» e per la gestione del Pnrr.
Mossa che in realtà molti nel Pd non hanno gradito: «Sapevano da dieci giorni che avremmo presentato oggi le nostre proposte e l’altro giorno hanno deciso di farlo anche loro», dice un parlamentare. Malumori che Schlein tiene a bada, perché non vuole che si perda di vista il vero bersaglio: «L’avversario del Pd è il governo».
La segretaria, insieme ad Antonio Misiani, illustra la “manovra ombra” del Pd alla Direzione e traccia un quadro opposto a quello del governo: il «trasporto pubblico locale gratuito per i giovani», il «grande piano casa» da realizzare appunto con i soldi che il governo vorrebbe usare per il ponte di Messina, la proposta di rifinanziare il fondo per gli affitti da portare a un miliardo entro il 2026. E poi altri «quattro miliardi sulla sanità per accorciare le liste d’attesa e eliminare il tetto alle assunzioni», duecento milioni sulle borse di studio universitarie, lo stop ai tagli alle pensioni pubbliche. Ma ci sono anche gli incentivi per i pannelli sui tetti degli edifici pubblici e industriali, il sostegno alle comunità energetiche, i congedi parentali per entrambi i genitori, la critica al piano di privatizzazioni del governo, annunciato «senza che sia chiaro quali asset strategici del Paese vogliano svendere».
Conte la anticipa di poche ore, presentando le sue proposte centrate su «due grandi pilastri: impresa, ambiente e Sud, e poi sanità e istruzione. Sono misure che si finanziano con extraprofitti di banche, settore bellico, energetico, assicurativo e farmaceutico e con l’aumento della digital tax». Anche lui attacca il progetto del Ponte: «Secondo voi, nelle condizioni in cui versa il Paese, ha senso concentrare e far assorbire tutte le risorse in un’unica infrastruttura come il Ponte sullo Stretto? Non avrebbe senso (quei soldi, ndr) concentrarli sulla sanità che sta andando al disastro?». Il leader M5S attacca sul Pnrr: «Chiederemo un chiarimento forte al governo. Quei soldi li abbiamo portati in Italia, ci sono costati dolore e sofferenza, non permetteremo che vadano persi».
Due controproposte in parte simili, ma diverse. Però Schlein in direzione, parlando al suo partito, non rinuncia a qualche sottolineatura: «Non esiste alternativa senza di noi. Siamo il perno imprescindibile di qualunque progetto alternativo per l’Italia. Senza tentazioni egemoniche ma pure senza alcun complesso di subalternità a nessuno». —

