SOLO 23 LE GUARDIE MEDICHE : NE SERVONO 55

il caso
Appena 23 guardie mediche in servizio in provincia di Savona a fronte di un fabbisogno di almeno 55 camici bianchi. Nei dati c’è la fotografia della profonda crisi che sta vivendo anche il servizio di continuità assistenziale: la guardia medica dovrebbe intervenire negli orari in cui gli studi dei medici di famiglia sono chiusi per gestire tutte le situazioni non urgenti che non necessitano del pronto soccorso. Il problema è che i professionisti sono pochi, e l’Asl è costretta ad accorpare le sedi. Emblematico è il caso della Valbormida, dove nei fine settimana la guardia medica è presente a Calizzano, mentre nei giorni feriali è a Millesimo. Lo stesso accade tra Varazze e Sassello, dove in caso di chiamate è il medico a spostarsi su un territorio più vasto per raggiungere i pazienti. Il quadro è emerso a margine della trattativa sindacale tra Cgil, Cisl e Uil e racconta un altro problema del sistema sanitario pubblico. «L’azienda savonese apre in continuazione bandi per reclutare nuove forze, ma il risultato non è affatto scontato – fa il punto Luca Corti, direttore sostituto della Medicina di base per l’Asl e responsabile del distretto delle Bormide -. La carenza esiste e non è di facile soluzione, anche perché gli specializzandi o i neolaureati che potrebbero ricoprire l’incarico, spesso vincono la borsa di specialità lontano dal Savonese. Inoltre agli specializzandi occorre fare un contratto mensile, che non porta stabilità al sistema. Lavoriamo all’apertura delle nuove Centrali operative territoriali, le cosiddette Cot, che dovrebbero contribuire a migliorare l’assistenza». —
l.b.