Virginia della sala
Si presta al gioco, Beppe Grillo, mentre visita gli stand sulle nuove tecnologie per l’Intelligenza Artificiale nell’area espositiva del Talent Garden di Roma, dove ieri il M5s ha esplorato e approfondito il tema con l’evento #IDIA, workshop, discussioni e tavole rotonde. Ha parlato con sviluppatori che presentavano software innovativi, dal metaverso alle innovazioni in ambito medico. Visore sugli occhi, parla con l’avatar del presidente del M5S, Giuseppe Conte. Un vertice virtuale. “È espressivo più qui che dal vivo! – esordisce Grillo – Ma va bene così, va bene dal vivo e in tutte le sue progressioni”. Grillo propone, tra un “lasciami parlare però, parli sempre tu!” e l’altro, di portare avanti “due o tre idee, tue, mie, del movimento. Per esempio, creare uno scambio tra piccole e medie imprese di tutti i Paesi, potrebbe favorire lo sviluppo economico Ue”.
In prima fila, accoglie poi l’arrivo di Conte: applausi e cori, entusiasmo quando si stringono la mano e si abbracciano. Di nuovo, il comico non resiste alla sua natura: “Queste sono le cose che poi fanno credere che nel Movimento vada tutto bene”, ironizza. Dopo le sue battute a Che tempo che fa, tutto ora funziona nell’ottica della distensione. Per non lasciare nulla all’interpretazione, dopo poco arriva anche la dichiarazione di Conte: “Suggerirò a Grillo un messaggio comunicativo. In tv conviene dire prima: ‘Sto abbracciando il gusto del paradosso, inizio con l’ironia’. Molti commentatori non l’hanno capito”. Quasi come l’intelligenza artificiale, insomma.
Poi interviene. “Undici ore, 1.500 iscritti: l’interesse per questo tema è grande” dice. Ricostruisce brevemente la storia dell’evoluzione umana, gli sviluppi della pratica e del linguaggio, il fulcro dell’intelligenza come sviluppo della capacità di fare scelte consapevoli, cita un racconto degli spettacoli di Grillo. “Le differenze rispetto alle altre specie animali, valgono ancora di fronte all’Ai che ci sfida rispetto al nostro cervello?” Poi, il ruolo della politica. “Deve governare la complessità, valutare gli interessi in gioco. L’Ai può aiutare a migliorare le capacità predittive e di programmazione. Ma con quali rischi?” Le ricadute lavorative, la privacy, l’indebolimento del dibattito democratico. Serve un quadro regolatorio che ci liberi dall’“imperialismo digitale” imposto dagli Usa, conclude Conte. E annuncia: “Da qui nascerà una sorta di libro verde che sarà sottoposto a una consultazione pubblica”.

