IL COMITATO DI ALBENGA

LE REAZIONI / 2
«Ammesso che sia vero, non avrebbero fatto altro che restituire parte della refurtiva, di ciò che hanno sottratto ad Albenga e agli albenganesi». Il comitato spontaneo #senzaprontosoccorsosimuore non si accontenta degli annunci o di risultati parziali e le parole di Gino Rapa non lasciano dubbi. «Prima di cantare vittoria bisogna attendere la conferma della riapertura h24 del ppi – afferma Rapa -, poi bisognerà vedere se la riapertura potrà essere davvero un primo passo per riavere un ospedale efficiente. Nessuno ci sta regalando nulla, e nessuno potrà assumersi meriti a livello politico». Quello rappresentato da Rapa è un sentimento diffuso ad Albenga. «Siamo, forse, davanti al primo passo di un lungo cammino – ribadisce il sindaco, Riccardo Tomatis -. Se la deroga sarà ufficializzata, bisognerà lavorare per arrivare in fretta all’apertura, trovando i medici e il personale per farlo tornare ad essere un punto di riferimento per il comprensorio».
A parlare di un risultato collettivo è anche Andrea Pasa (Cgil), estremamente critico con le politiche di via Fieschi. «Laddove la politica, i sindaci, i consiglieri comunali lottano per avere più servizi, qualche risultato arriva – ha detto -. Dove invece si è abdicato alla logica della Regione, al massimo si inaugurano centri salute privati e non si hanno sevizi e attività aggiuntive. Esempio lampante è la Valbormida, dove non arriva nulla». A far notare la differenza tra Albenga e Cairo è anche il gruppo di opposizione “Più Cairo”, guidato da Fulvio Briano, che con delusione fa notare come per la Valle non sia arrivato nulla, perché nulla è stato chiesto dal presidente del distretto socio-sanitario. Una differenza sottolineata anche dal comitato sanitario Valbormida. «Le amministrazioni territoriali ingaune hanno preso in forte considerazione la necessità di avere un ppi h24 e con i dovuti interventi politici e le associazioni hanno raggiunto l’obiettivo».—
L. B. / L. reb.