L’ESPERTO IN DIRITTO AMMINISTRATIVO STUDIA GLI ATTI DEI CONCORSI
«La situazione, per la Provincia di Savona, è complessa. Se un domani i concorsi, che hanno portato alle attuali assunzioni, venissero annullati a seguito delle indagini, il rischio sarebbe quello di rendere nulli anche gli atti varati da Palazzo Nervi».
Toccherà al noto avvocato Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di Diritto pubblico comparato, districarsi nella vicenda della Provincia di Savona, travolta dall’indagine per concorsi sospetti. A Cuocolo è stato affidato un incarico di consulenza, per supportare la dirigenza di Palazzo Nervi nelle valutazioni sotto il profilo del diritto amministrativo. Cuocolo, insomma, dovrà garantire la regolarità degli atti, adottati dalla Provincia, nell’ambito dell’attività amministrativa.
«Si tratta di una bella sfida – spiega l’avvocato e docente-. Ci sono due interessi da tutelare: in primis, quello degli indagati. Partendo dal principio di non colpevolezza, sino a che non emergano responsabilità in fase di giudizio, è fondamentale tutelare il ruolo dei dipendenti che, pur se indagati, sono attivi, seduti alla propria scrivania, al lavoro. Stessa cosa vale per i dipendenti che, secondo quanto emerso sino ad ora, potrebbero avere goduto di presunte agevolazioni nella fase concorsuale. Per loro, ad oggi, non sono state individuate responsabilità di alcun tipo, tanto che nessuno è iscritto al registro degli indagati. Potrebbero risultare del tutto estranei ai fatti».
Tuttavia, allo stesso tempo, anche l’ente, Palazzo Nervi, deve essere tutelato.
«Mettiamo che, un domani, i concorsi, che hanno portato alle assunzioni dei dipendenti indagati vengano annullati da ricorrenti o dalla Provincia stessa, in forma di autotutela- dice Cuocolo-. Il rischio è che gli atti e le pratiche, da loro firmati, vengano a loro volta annullati. Un rischio che un ente così importante non può permettersi di correre: potrebbe instaurarsi una serie di ricorsi con pesanti ricadute sulla stessa attività amministrativa».
Da qui, il ruolo di Cuocolo, che sarà chiamato, attraverso la formula della consulenza, a valutare di volta in volta la bontà o meno dell’iter amministrativo scelto.
«I casi che si aprono sono di due tipi – spiega Cuocolo-. Da una parte ci sono i dipendenti, attivi in Provincia, ma iscritti nel registro degli indagati». Si tratta di Jessica Rebagliati, Laura Pomidoro, Veronica Valenti. «Ci sono, poi, i presunti beneficiari degli aiuti nella fase del concorso- dice Cuocolo-. Sia per gli indagati che per i potenziali beneficiari, l’esito potrebbe essere positivo, con la totale estraneità ai fatti. In caso, però, l’esito fosse differente, il rischio dell’annullamento dei concorsi, con cui sono stati assunti, sarebbe reale. L’azione potrebbe essere portata avanti da ex concorrenti, che pensano di avere subito un danno. Oppure potrebbe essere la dirigenza della Provincia, in autotutela, ad annullare i risultati di quelle selezioni». Da qui, la necessità di agire con massima prudenza. «Palazzo Nervi- conclude Cuocolo- deve essere tutelato in quanto ente di rilievo, che svolge funzioni costituzionalmente garantite. Non può adottare atti che, un domani, potrebbero essere annullati». —
s.c.

