
“Un’iniziativa calata dall’alto per motivi politici, siamo preoccupati per l’impatto sul territorio”
Savona. Anche la scuola si schiera contro il posizionamento del rigassificatore a largo di Vado Ligure. Sono quasi 500, tra docenti e personale Ata della provincia di Savona (QUI l’elenco completo), i firmatari di una lettera aperta per dire no al progetto.
Non si tratta della prima iniziativa di questo tipo proveniente dal mondo della scuola, ad inizio settembre, infatti, la preside Angela Cascio e gli insegnanti dell’istituto comprensivo di Quiliano hanno espresso la loro contrarietà spiegando le ragioni della loro posizione in una delibera approvata all’unanimità dal collegio docenti. Durissima è stata la reazione di Regione Liguria che ha dichiarato in una nota: “Grave atto contro la Repubblica Italiana, intervenga il ministro”.
Ed ora il gruppo di insegnanti, si ampia. Un segnale forte, che vuole essere “solidale” all’iniziativa delle scuole di Quiliano, e sottolineare come ad essere contraria sia una buona parte del personale scolastico.
Di seguito il testo integrale della lettera
“A chi di competenza, noi sottoscritti docenti e personale ATA della provincia di Savona, in qualità di liberi cittadini, ci uniamo a chi sta esprimendo in queste settimane perplessità circa il progetto “Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti”. L’ancoraggio per 17 anni di una nave rigassificatrice nella rada di Vado e Savona, con installazione di tubazioni tra la costa e l’entroterra a prezzo di probabili espropri di centinaia di terreni, ci appare un’iniziativa calata dall’alto per motivi politici, senza tenere nella dovuta considerazione la contrarietà emersa nell’opinione pubblica né i dubbi di tecnici, scienziati e rappresentanze locali.
Esprimiamo inoltre le nostre perplessità sull’utilizzo offshore di una nave rigassificatrice con cisterne a membrana e sistema di riscaldamento a circuito aperto. Siamo preoccupati per il possibile impatto del progetto sull’ecosistema marino e terrestre, sulla sicurezza sanitaria e sullo stesso tessuto economico di un territorio troppo a lungo caratterizzato da un modello nocivo e impattante di industrializzazione.
In qualità di cittadini consapevoli e pensanti, siamo infatti convinti della ineludibile necessità di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità sociale e ambientale, come indicato nell’Agenda 2030.
Manifestiamo infine la nostra solidarietà alla dirigente e ai docenti dell’IC di Quiliano per la dura reazione subita da parte della Regione. Non possiamo che unire la nostra voce a quella di chi – associazioni, sindacati e tanti liberi cittadini – ritiene preoccupanti i segnali di messa in discussione della libertà di espressione dei docenti”.
