silvia campese
savona
«In qualità di cittadini consapevoli, ma anche di docenti della provincia di Savona, siamo convinti della necessità di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità sociale e ambientale».
Il mondo della scuola si unisce per dire a gran voce il proprio “no” al progetto del rigassificatore, l’impianto Snam che dovrebbe sorgere a meno di tre chilometri dalla costa savonese. Lo fa presentando un documento, sottoscritto da quasi 500 docenti con nome e cognome, da inviare alla Regione e al commissario dell’opera, Giovanni Toti. Dalle scuole elementari alle medie, sino alle superiori, nel giro di una settimana, la raccolta firme è decollata raggiungendo, in poco tempo, le 473 sottoscrizioni. Una voce unitaria, che si solleva dalla scuola, in difesa del territorio, ma anche per rimarcare la libertà di espressione del mondo dell’istruzione. Il riferimento, nel documento, è esplicito: si parla dell’attacco che la Regione aveva lanciato contro il Comprensivo di Quiliano, a seguito della presa di posizione ufficiale dell’Istituto nei confronti del progetto del rigassificatore. Abbiamo assistito a «segnali di messa in discussione della libertà di espressione dei docenti», hanno scritto nel testo.
«Ciascuno di noi- spiega uno dei referenti che ha gestito la raccolta firme nel mondo della scuola- si è già espresso, singolarmente, rispetto all’impianto Snam. Abbiamo, però, sentito la necessità di assumere una posizione compatta, che emergesse dal mondo della scuola. In questo senso, abbiamo deciso di preparare un documento, accompagnato da una raccolta firme, che manifestasse la voce compatta del mondo dell’istruzione. Hanno aderito insegnanti, ma anche amministrativi e collaboratori scolastici».
Nel documento si dice che il progetto del rigassificatore «ci appare calato dall’alto per motivi politici, senza tenere nella dovuta considerazione la contrarietà emersa dall’opinione pubblica né i dubbi di tecnici, scienziati e rappresentanti locali». Si avanzano dubbi anche sulla presenza della nave e sul sistema di riscaldamento a circuito aperto, con l’emissione nel mare delle sostanze utilizzate nel procedimento.
«Siamo preoccupati per il possibile impatto del progetto sull’ecosistema marino e terrestre- proseguono nel documento-, sulla sicurezza sanitaria e sullo stesso tessuto economico di un territorio troppo a lungo caratterizzato da un modello nocivo e impattante di industrializzazione».
Un passaggio finale, poi, per manifestare solidarietà verso la dirigente Angela Cascio e verso i docenti del Comprensivo di Quiliano, che si erano schierati apertamente contro il progetto. La Regione aveva manifestato la volontà di chiedere l’intervento del ministro dell’istruzione Valditara. «Manifestiamo la nostra solidarietà- si legge nella chiosa del documento- alla dirigente e ai docenti dell’Istituto di Quiliano per la dura reazione subita da parte della Regione. Non possiamo che unire la nostra voce a quella di chi ritiene preoccupanti i segnali di messa in discussione della libertà di espressione dei docenti». —