PRONTO SOCCORSO DI SAVONA. LA REPLICA: «PRECEDENZA ALLE URGENZE»

LUISA BARBERIS
SAVONA
Cinque ore al Pronto soccorso di Savona con il figlio di 9 anni tra lunghe attese per una lastra, guasti informatici che hanno rallentato la refertazione, altri pazienti in barella da ore per aspettare un letto. Inizia così la disavventura di una mamma valbormidese, che in una lettera firmata ha denunciato la situazione di martedì all’ospedale di Savona, chiedendo l’intervento dell’Asl. «Mio figlio ed io abbiamo atteso 5 ore e, soprattutto per lui, è stata un’esperienza nuova capire che purtroppo si può anche stare male, senza essere assistiti prontamente e a dovere. Inaccettabile», ha spiegato la donna. Mamma e figlio entrano al pronto soccorso martedì alle 17, perché il bambino si è fatto male giocando a calcio ed è stata consigliata una lastra per escludere fratture. Il triage è immediato, ma anche i problemi iniziano subito: «Siamo rimasti a lungo nella sala di attesa di Ortopedia – racconta -. La maggior parte delle altre persone aveva già effettuato i raggi, alcuni al mattino, ma per un guasto nel sistema informatico il dottore non riusciva a vedere i referti, quindi nessuno veniva chiamato per le visite. Un’infermiera ha suggerito a chi poteva di tornare il giorno dopo». In attesa c’è anche un uomo di 82 anni con una frattura. «Era su un lettino di emergenza dalle 11 del mattino, a digiuno, con la febbre a 38,5. Solo dopo 9 ore gli è stato assegnato un letto in reparto – racconta la donna -. Nel frattempo altre persone, evidentemente sofferenti, sono state “parcheggiate” chi su barella chi su sedia a rotelle fuori dall’ambulatorio». In serata anche il bambino riesce a effettuare la lastra, che per fortuna non evidenzia fratture. La segnalazione è arrivata alla direzione Asl, che sta effettuando le verifiche. «In linea generale – spiega l’azienda – le tempistiche del Pronto soccorso e dei servizi collegati sono improntati ad un’organizzazione basata su linee guida internazionali e secondo codici di accesso definiti per garantire la precedenza alle cure a chi ne ha maggiormente bisogno. L’attesa per i pazienti meno gravi potrebbe prolungarsi anche per più ore in quanto la visita è prevista dopo i casi più urgenti».—