CAIRO MONTENOTTE. IL SITO HA CESSATO L’ATTIVITÀ PRODUTTIVA NEL 2001

Mauro Camoirano
Cairo Montenotte
Ex Comilog di Cairo, a novembre inizieranno gli interventi di messa in sicurezza per il recupero dell’area in località Bugliola, nella zona della Mazzucca. Il sito è stato indicato come possibile sede dell’eventuale termovalorizzatore, in alternativa alle aree della Ferrania, ma l’imprenditore Daniele Castiglia, che sta portando avanti l’operazione di recupero rimarca: «Non solo nessuna proposta, ma nemmeno nessun semplice contatto o ipotesi da parte di nessuno, enti o società, per un simile utilizzo. Ora per noi è prioritario iniziare la messa in sicurezza, poi vedremo come utilizzare l’area che ha ottime potenzialità visto che è al tempo stesso “isolata” ma ben servita dalla viabilità. Ma non ho alcuna fretta, al limite, se non ci saranno idee che ci soddisferanno, possiamo valutare se trasferirvi la nostra sede». In quell’area alla periferia di Cairo negli anni 70 sorgeva l’Elettrosiderurgica Italiana SpA, fonderia specializzata nella produzione di ferroleghe a base di manganese con una sessantina di dipendenti, che venne acquistata dalla multinazionale francese Gruppo Eramit Comilog e si trasformò in Comilog Italia Srl che, però, nel 2001 cessò l’attività produttiva. Nel 2010 il complesso industriale dismesso venne acquistato dalla Erre Effe Srl, società guidata dalla Castiglia Costruzioni, con la Cooperativa Cairese, a cui si è affiancata successivamente anche la “Triciclo” della famiglia Vaccari.
Ora rimane solo la Castiglia Costruzioni. L’area occupa una superficie complessiva di circa 115 mila mq, e comprende il sito industriale vero e proprio; il cosiddetto “panettone”, ovvero una collinetta formata da 2 mila tonnellate di materiale di fonderia, soprattutto palline di manganese; ed una vera e propria discarica, sopra la Ferraro Arredo Tecnici. Annuncia Castiglia: «È stato un iter burocratico e tecnico molto lungo; abbiamo realizzato un piano di caratterizzazione che non era mai stato fatto prima con esperti del calibro del professor Carlo Solisio del Dipartimento di Ingegneria chimica dell’Università di Genova, adesso è ora finalmente di partire con gli interventi di messa in sicurezza che, riteniamo, possano concludersi in un anno. Obiettivo è riutilizzare l’area a fini produttivi. Poi valuteremo gli sviluppi» . —